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Paralimpiadi, la tante medaglie possibili anche grazie a due atlete piemontesi

Da Andrea Bortolotti

Settembre 06, 2021

Paralimpiadi, la tante medaglie possibili anche grazie a due atlete piemontesi

Il Medagliere delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 si è fermato a quota 69 per l’Italia, è la seconda edizione più vincente nella storia azzurra dopo quella di Roma 1960, all’epoca gli atleti nostrani conquistarono addirittura 80 medaglie. Nel computo finale pesano le prestazioni di due atlete piemontesi, ecco chi sono le due azzurre.

Il successo nel nuoto passa per Carlotta Gilli

Nata a Torino e affetta dalla malattia di Stargardt, Carlotta Gilli appena 20enne, ha sbancato a Tokyo nella sua specialità, il Nuoto. Inserita nella categoria degli Ipovedenti per via del disturbo alla vista, Gilli ha conquistato ben 5 medaglie risultando una tra le atlete italiane più titolate. Tra le medaglie vinte, presenziano 2 Ori nei 100m farfalla e nei 200m misto, 2 Argenti nei 100m dorso e nei 400m stile libero ed un Bronzo nei 50m stile libero. (avevamo già parlato di Gilli nel seguente pezzo)

Spazio anche all’Arco grazie ad Elisabetta Mijno

Nel tiro con l’arco sono arrivate 3 medaglie per l’Italia ed una è stata l’Argento, premio conquistato dalla 35enne originaria di Moncalieri, Elisabetta Mijno. L’azzurra, arciera specialista nell’arco ricurvo ha conquistato la medaglia nella specialità dell’Arco olimpico a squadre misto, assieme all’atleta Stefano Trevisani. La storia di Elisabetta come quella dei tanti atleti Paralimpici, ci insegna che bisogna sempre rialzarsi, paraplegica dall’età di 5 anni a causa di un incidente stradale, Mijno ha coltivato la passione per l’arco fin da piccola e la sedia a rotelle non ha rappresentato per lei una barriera nel rincorrere il proprio sogno.

Cala il sipario sulle Paralimpiadi di Tokyo 2020

Si concludono le Paralimpiadi di Tokyo 2020 con una grande festa per l’Italia che chiude al nono posto nel medagliere di tutte le nazioni ed esce a testa altissima dalla competizione. Quello che ci insegnano gli atleti con disabilità, qualunque essa sia, è un messaggio che nessun altro atleta può darci, vedere la gioia negli occhi e nell’esultanza di questi eroi, rappresenta quanto più di sincero e genuino possa esserci, tutti hanno alle proprie spalle un passato condizionato da incidenti o malattie, tutti allo stesso tempo sono accomunati da una forza incredibile, quella di cui ha bisogno tutta la nostra nazione, la forza di rialzarsi.

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Andrea Bortolotti

Nato con la passione per la scrittura e lo sport, trova nel giornalismo il punto coesione perfetto. Musica, Cinema e Arte sono altre passioni coltivate negli anni, anche tramite la frequentazione del liceo Artistico. Trasmettere le proprie idee e la propria passione non è mai stato così comodo e rapido come al giorno d'oggi e dunque perché sprecare questa opportunità?

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