Sicurezza in Piemonte: a che punto siamo?
Da Redazione TorinoFree.it
Settembre 08, 2025

Uno degli aspetti più sentiti dal “cittadino comune” è indubbiamente la criminalità, che va a toccare aspetti fondamentali della vita sociale. Anche Torino e, in senso lato, l’intero Piemonte, non sono totalmente immuni da questi fenomeni. E negli ultimi anni, purtroppo, si registra un incremento di diversi tipi di reato che meritano attenzione per migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini.
I dati forniti dalla questura di Torino
In base ai dati forniti dalla questura di Torino, nel periodo marzo 2023 – marzo 2024 i reati denunciati sono stati 126056, con un aumento di quasi l’8% rispetto all’anno precedente. Un incremento non di poco conto, reso ancor più allarmante dalla percentuale dei reati che si consumano contro il patrimonio, che ammontano all’81% di quelli denunciati dai cittadini.
Al primo posto, al pari di tutte le città capoluogo di provincia, troviamo i furti, che nel periodo summenzionato sono aumentati di quasi il 12% (53512 casi). Crescono, ahinoi, anche le denunce per rapine (+10%), truffe informatiche (+7,11%), danneggiamenti (+17,2%) e violenza sessuale (+6,96%). In diminuzione, invece, i reati per estorsione, ricettazione e usura.
Indice criminalità 2024: Torino tra le città meno sicure
In base all’indice di criminalità 2024 del Sole 24 ore, Torino risulta tra le città meno sicure del Belpaese con 5685 denunce ogni 100000 abitanti. La città della Mole Antonelliana è tristemente al vertice delle denunce per danneggiamenti, truffe e rapine nei negozi, oltre a collocarsi in posizione alta anche per i reati di furti con strappo e furti con le auto.
Secondo il rapporto Censis 2025, Torino è al 6° posto tra le città con più reati, appena dopo Firenze, Roma e Bologna. Non stupisce, quindi, che il senso di insicurezza dei cittadini torinesi sia aumentato nel corso degli ultimi anni, soprattutto quelli “post-pandemia”: tre torinesi su quattro trovano le strade più pericolose rispetto a cinque anni fa e il 40% dichiara di aver evitato almeno una volta di uscire di casa in orario serale/notturno per motivi di sicurezza.
La presenza della Ndrangheta in Piemonte
Anche la nostra regione non è immune dal fenomeno mafioso. In Piemonte, in particolar modo nella provincia di Torino, sono attivi diversi locali della Ndrangheta, che gestiscono il traffico di droga, estorsioni, infiltrazioni negli appalti e riciclaggio. Nella città di Torino sono presenti diversi clan dediti a traffici illeciti e criminalità organizzata.
Questa presenza mafiosa rappresenta una sfida non solo per la repressione dei reati, ma anche per l’economia e la trasparenza istituzionale. In questo contesto, l’adozione della direttiva antiriciclaggio assurge un ruolo a dir poco rilevante e strategico: rafforzando la tracciabilità delle operazioni finanziarie e la vigilanza su transazioni sospette, si limita la capacità delle organizzazioni criminali di reinvestire denaro sporco.
Trend e misure di contrasto
Quanto fin qui descritto ha portato a una forte reazione da parte delle istituzioni, che negli ultimi anni hanno posto in essere svariate misure per contrastare i fenomeni criminali a Torino e in tutta la nostra regione. A tal proposito, si è assistito a un potenziamento del controllo del territorio e una maggior presenza dell’esercito in zone sensibili; inoltre, sono stati assunti 80 agenti di polizia locale destinati ai servizi esterni per rafforzare il presidio urbano e facilitare la collaborazione con i cittadini.
Questa serie di misure, tuttavia, devono essere accompagnate da altre iniziative. E le autorità locali e regionali, al di là dell’aumento del personale, stanno adottando una serie di politiche sociali e prevenzione, mettendo in atto un approccio inclusivo oltre che di maggior vicinanza alla cittadinanza.
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