La Guardia di Finanzia ha eseguito in data odierna ben sette arresti per essere stati complici e operatori di diversi permessi di soggiorno, ovviamente illegali.
Coinvolti due Caf della città di Torino, divenuti ben presto due punti di riferimento per molti clandestini, che attraverso queste strutture ottenevano redditi di cittadinanza, indennità di maternità, diversi bonus, come quello baby sitter, Naspi e altri benefici.
L’indagine d’accusa e l’arresto
Tre persone sono in carcere, altre quattro sono agli arresti domiciliari. Inoltre, sequestrati profitti illeciti di 150mila euro. Il risultato di quest’oggi è un’indagine aperta da due anni, dal 2020, chiamata operazione “Terra Promessa” con base a Torino e complicità di altre sedi in diverse province piemontesi e regioni confinanti.
L’organizzazione era attiva in questo giro di truffe da circa 10 anni.
Le accuse si spostano anche nel settore imprese e società fittizie e inattive con finti contratti di locazione immobiliare e false assunzioni lavorative.
Questi contratti d’assunzione erano ideate da società “fantasma” con ruoli di finti braccianti agricoli o collaboratori famigliari. Tutte irrealmente registrate nella regione del Piemonte.
Quest’ultime avrebbero creato, oltretutto, in questi anni, debiti all’Inps di 350mila euro per mancato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
E’ stato possibile ricostruire flussi finanziari verso l’estero, gli indagati, infatti sarebbero riusciti ad esportare mezzo milione di euro, nell’arco di 5 anni, fuori dalla nazione italiana.