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I veicoli Diesel Euro 5 non potranno circolare da settembre in Piemonte: l’appello dei Comuni

Da Gianluca Rini

Maggio 02, 2025

I veicoli Diesel Euro 5 non potranno circolare da settembre in Piemonte: l’appello dei Comuni

Il conto alla rovescia per i motori Diesel Euro 5 sta per entrare nella fase decisiva. Se non arriverà un nuovo provvedimento statale, da settembre 2025 questi veicoli rischiano di non poter più circolare nelle aree urbane piemontesi. L’esenzione varata due anni fa sta infatti per terminare e l’incertezza preoccupa amministrazioni locali e automobilisti.

Quando scade la deroga

La deroga concessa nel 2023 consentiva agli Euro 5 di continuare a viaggiare nonostante le direttive europee sui limiti di emissione. Quel permesso speciale scadrà alla fine dell’estate 2025. Senza un’estensione, i centri abitati del Piemonte applicheranno automaticamente il blocco, ampliando le restrizioni già in vigore per le categorie più datate.

Le richieste dei comuni dell’area metropolitana torinese

Durante l’ultimo tavolo dedicato alla qualità dell’aria, Torino, Grugliasco e Venaria Reale hanno chiesto alla Regione un quadro definitivo entro maggio. L’assessora ai Trasporti di Torino, Chiara Foglietta, ha messo in evidenza la necessità di informare i cittadini con largo anticipo per permettere scelte ponderate su mobilità e sostituzione dei veicoli.

Gli stessi comuni temono di arrivare, come accaduto in passato, a comunicazioni dell’ultima ora che confonderebbero residenti e pendolari.

Il confronto tra Regioni e Governo

La la partita non riguarda soltanto il Piemonte: Lombardia, Veneto, Emilia‑Romagna e altre regioni del Nord stanno valutando decisioni coordinate. Per questo motivo, ogni passo sarà discusso in un tavolo interregionale con il Ministero dell’Ambiente.

L’obiettivo è redigere linee guida omogenee, riducendo differenze territoriali che potrebbero generare disparità tra automobilisti di aree limitrofe.

Motivi ambientali dietro lo stop agli Euro 5 diesel

La spinta europea nasce dalla necessità di ridurre l’esposizione della popolazione agli ossidi di azoto, tra i principali responsabili di asma, problemi cardiovascolari e danni agli ecosistemi.

Pur essendo più recenti rispetto agli Euro 4, i propulsori Euro 5 emettono ancora quantità ritenute eccessive dagli standard comunitari. Bruxelles chiede quindi interventi decisi e rapidi; la deroga italiana è stata fin dall’inizio una soluzione temporanea in attesa di misure definitive.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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