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Grandine in Piemonte: nel fine settimana chicchi di ghiaccio fino a 5 centimetri di diametro

Da Gianluca Rini

Giugno 16, 2025

Grandine in Piemonte: nel fine settimana chicchi di ghiaccio fino a 5 centimetri di diametro

L’ondata temporalesca che tra il 14 e il 16 giugno ha investito Piemonte e Liguria ha trasformato l’avvio dell’estate in una corsa agli interventi di emergenza. Piogge torrenziali, grandine di dimensioni notevoli e raffiche di vento hanno colpito a più riprese un territorio già fragile, lasciando dietro di sé tetti danneggiati, serre perforate e coltivazioni compromesse.

L’inizio della tempesta

Sabato 14 giugno i primi nuclei temporaleschi hanno raggiunto la Val Bognanco, nel Verbano-Cusio-Ossola: pioggia battente e chicchi di ghiaccio di piccola taglia hanno saturato il reticolo stradale. Quasi contemporaneamente, celle convettive autonome hanno interessato l’alto Canavese, il Saluzzese e le Alpi Liguri, innescate dalla combinazione tra aria rovente al suolo e correnti più fredde in quota.

A Monesi (comune di Mendatica, Imperia) la grandine ha raggiunto i 4–5 centimetri, trasformando le vie in corsi d’acqua e provocando ammaccature profonde su automobili e coperture.

Domenica di caos

Il giorno successivo il maltempo si è concentrato sul Basso Piemonte. Asti e Alessandria sono state investite da rovesci violenti, colpi di vento impetuosi e nuovi chicchi da 4 centimetri. A Moasca un filmato amatoriale ritrae gazebo strappati dal suolo e sollevati in aria come fogli di carta; i residenti raccontano di tettoie piegate e colture in serra distrutte in pochi secondi.

La Protezione Civile, coadiuvata da squadre comunali, ha lavorato per ore per sgomberare carreggiate e mettere in sicurezza le abitazioni più esposte.

Conseguenze e riflessioni

Secondo i meteorologi la causa principale risiede nel forte contrasto termico verticale, enfatizzato da temperature prima dell’evento fino a 36 °C e tassi di umidità elevati. Non si registrano feriti, ma il bilancio economico per agricoltori e attività locali è pesante.

Di fronte a fenomeni sempre più frequenti, tecnici di settore e istituzioni richiamano la necessità di infrastrutture, sistemi di allerta rapidi e una gestione del territorio che riduca al minimo il rischio idro-meteorologico.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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