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Il Futuro come Atto Presente: La Quattordicesima Edizione di The Others Art Fair

Da Redazione TorinoFree.it

Luglio 28, 2025

Il Futuro come Atto Presente: La Quattordicesima Edizione di The Others Art Fair

Un’analisi della piattaforma per l’arte emergente negli spazi dell’ITCILO, tra intelligenza artificiale, open call e un modello curatoriale orizzontale

La quattordicesima edizione di The Others Art Fair si terrà a Torino dal 30 ottobre al 2 novembre 2025, confermando come sede il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO (International Labour Organization). L’evento si presenta con una dichiarazione d’intenti, “The future is here, right now!”, che funge da manifesto programmatico. Il titolo non allude a un futuro da attendere passivamente, ma a una dimensione da abitare e riscrivere attraverso le proposte di gallerie emergenti, spazi indipendenti e progetti transdisciplinari. Queste realtà sono viste come capaci di anticipare le possibili declinazioni del sistema dell’arte di domani. Per quattro giorni, gli spazi del campus ONU, solitamente accessibili solo tramite permessi speciali, diventeranno il contesto per installazioni inedite, performance e riflessioni sul valore del dialogo interculturale.

Sotto la direzione artistica di Lorenzo Bruni, in carica dal 2019, The Others prosegue nel suo intento di configurarsi non come una fiera tradizionale, ma come una piattaforma di connessioni. Il modello si basa su concetti di rigenerazione, simbiosi e immaginazione collettiva. Secondo i fondatori, Roberto Casiraghi e Paola Rampini, la fiera si è sempre distinta per l’assenza di compartimenti stagni. Gallerie, spazi alternativi e progetti indipendenti coesistono su un piano orizzontale, dove il criterio di valutazione è la metodologia adottata dagli espositori e la loro capacità di creare un dialogo inclusivo tra le opere e i diversi pubblici. Dal 2019, si è dato spazio non solo alla creatività emergente, ma anche al confronto tra generazioni, invitando artisti affermati a confrontarsi con nuove produzioni.

L’edizione 2025 si interroga sul ruolo dell’immaginazione e della creatività nell’epoca di ChatGPT. Questa riflessione troverà uno spazio concreto in cinque nuovi Focus, curati dai membri del board, che metteranno in evidenza le ricerche di alcuni artisti presenti in fiera all’interno degli spazi comuni. I Focus includono interventi sonori, una rassegna di video d’arte, un programma di performance, un palinsesto di incontri e una sezione dedicata a open call e premi. Questi elementi sono concepiti per offrire al visitatore un’esperienza a più livelli, senza imporre una lettura univoca.

In questa edizione, la sperimentazione si allarga attraverso due nuove open call. La prima, “Digital-Craft Journey AI”, è rivolta agli studenti di cinque Accademie di Belle Arti italiane, invitati a esplorare limiti e possibilità dell’intelligenza artificiale attraverso opere video. La seconda, “Risonanze Urbane”, è una call internazionale per un’opera sonora site-specific che indaghi il ruolo dello spazio urbano nell’epoca delle smart city. L’opera vincitrice sarà diffusa nel vano scale d’ingresso, trasformandolo in una soglia immersiva tra la città e la fiera.

Un’anticipazione dei contenuti della fiera proviene dalle sei “suite”, spazi espositivi assegnati dal comitato curatoriale. Gallerie come Artra e Davide Di Maggio (Milano) hanno scelto di creare un dialogo tra giovani artisti e opere di figure storicizzate. Artra, ad esempio, affianca le meta-sculture di Martina Franchini e i quadri di Han Tao alle opere pittoriche di Giovanni Asdrubali. Davide Di Maggio utilizza un’opera di Wolf Vostell come chiave interpretativa per una collettiva che include artisti emergenti come Leonardo Fenu e la più matura Nerina Toci.

Gallerie internazionali come Contour Art Gallery (Vilnius) e Gaze-Off (Lugano/Barcellona) propongono dialoghi tra prospettive culturali diverse. Contour presenta un progetto al femminile con artiste che indagano il rapporto tra soggetto e contesto globale. Gaze-Off esplora il legame tra memoria individuale e collettiva attraverso opere fotografiche e pittoriche. Completano il gruppo delle suite A.MORE Gallery e Antonio Colombo Arte Contemporanea, che affrontano temi come il viaggio interiore attraverso una varietà di media.

The Others Art Fair continua a unire un modello di accesso democratico, basato sull’open call, con un approccio curatoriale che ne definisce l’identità. Il risultato è una piattaforma corale in cui la pluralità delle voci viene organizzata per essere fruita con chiarezza e partecipazione, offrendo una visione critica e propositiva sull’impatto della rivoluzione digitale e sulle direzioni future del sistema dell’arte. La scadenza per la presentazione dei progetti espositivi è fissata per il 5 settembre.

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