Turismo estivo in Piemonte: Torino e i laghi tra le mete più amate
Da Gianluca Rini
Giugno 26, 2025

Durante la stagione calda, le vette del Piemonte registrano numeri in costante aumento: i tracciati che in inverno ospitano sciatori si trasformano in sentieri per escursioni, trekking e mountain bike. L’Osservatorio Turistico Regionale, attraverso Piemonte Dati Turismo, conferma una preferenza marcata per le “settimane verdi”, fotografando un panorama in rapida trasformazione e in cerca di nuova competitività.
Estate 2024: i numeri del ritorno in quota
Tra giugno e settembre 2024 le località alpine hanno totalizzato 584.513 arrivi e 1.641.152 pernottamenti, superando di slancio le cifre dell’inverno 2023/2024 (486.468 arrivi e 1.560.358 pernottamenti).
Un confronto puntuale mette in evidenza agosto, mese di punta, capace di attirare 172.859 visitatori e di generare 572.338 presenze, valori quasi doppi rispetto a un gennaio rallentato dalla variabile meteo. L’analisi storica conferma il trend: negli ultimi dieci anni solo il periodo 2017-2018 aveva visto il freddo prevalere sull’estate.
Dal post-pandemia al confronto con il 2019
Il settore montano archivia il 2024 con un incremento estivo del 4,4% rispetto all’anno precedente, segnale di un graduale recupero dopo la brusca contrazione legata al Covid-19.
Il traguardo raggiunto non corrisponde ancora ai livelli del 2019: la distanza del 10% sulle notti vendute ricorda quanta strada resti da percorrere.
Nel panorama turistico piemontese, il prodotto “quota” occupa la quarta posizione: al primo posto si conferma l’area metropolitana di Torino con 5.751.667 pernottamenti, seguono i laghi a quota 3.469.103 e i distretti collinari di Langhe e Monferrato con 2.359.568.
Mercati esteri e soddisfazione dell’ospite
Per crescere, le vallate puntano ai viaggiatori internazionali. Mentre le sponde dei laghi sfiorano i 700.000 ospiti stranieri grazie alla vicinanza con Svizzera e Germania, la montagna estiva ne accoglie meno di 200.000.
Nonostante questo, un’analisi delle recensioni online segnala un livello di apprezzamento superiore di 0,2 punti rispetto alla media nazionale e regionale, anche se l’Alto Adige mantiene il primato.
Nella primavera 2025 prevale il soggiorno breve (fine settimana o ponte), ma il 17% dei turisti dichiara di fermarsi oltre sette notti, contro l’11% del dato italiano. Con l’avvio della nuova stagione estiva, questa propensione a prolungare la permanenza potrà tradursi in maggiore spesa: la fascia sotto i 1.000 euro resta la più frequente, ma si intravede un lento spostamento verso budget più alti.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.