Una questione spinosa sta avendo luogo in questi giorni a Trofarello, nell’hinterland torinese. Due donne hanno fatto causa all’amministrazione comunale perché questa non le ha riconosciute come genitrici delle due gemelline nate con fecondazione eterologa praticata all’estero. Hanno così intrapreso una battaglia legale aiutate dall’associazione “Luca Coscioni”, che si occupa della difesa delle libertà civili. Questa ha messo a disposizione delle due donne un pool di avvocati formato da Filomena Gallo, Angioletto Calandrini, Massimo Clara e Edoardo Carmagnola.
Le reazioni delle istituzioni
Il sindaco Stefano Napoletano preferisce non commentare la vicenda. Emilia Tiso, l’assessora alle Politiche Sociali spiega invece che la decisione del Comune «non è assolutamente ideologica». «È lo Stato che deve decidere e non spetta ai Comuni essere arbitri della questione. Non possiamo iscrivere entrambe le mamme perché la legge non lo permette. Sicuramente la strada diversa dalla norma è una strada che va percorsa – conclude l’assessora Tiso – ma adesso la legge non lo consente».