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Manifestazione in Piazza a Torino per celebrare il diritto all’aborto libero e sicuro – Legge 194/78

Da Federica Felice

Settembre 29, 2022

Manifestazione in Piazza a Torino per celebrare il diritto all’aborto libero e sicuro – Legge 194/78

Viene celebrata ogni anno, il 28 settembre per l’esattezza, la Giornata Mondiale per l’aborto libero e sicuro, scelta che, ad oggi, viene sempre più osteggiata e condannata. Proprio ieri, per l’evento, circa un migliaio di persone, donne, hanno presenziato alla manifestazione organizzata dal collettivo femminista ‘Non una di meno’, ritrovandosi in Piazza Castello a rivendicare il proprio diritto a scegliere e a criticare aspramente l’ideologia e le intenzioni di Giorgia Meloni. Si calcola che, negli ultimi 30 anni, gli aborti siano aumentati del 15%.

Legge 194 e possibile modifica di Giorgia Meloni – le donne si ribellano a Torino in Piazza Castello

A quanto pare, la leader di destra Giorgia Meloni, apertamente contro l’aborto, vorrebbe modificare la prima parte della Legge 194 e le manifestanti del collettivo continuano nella lotta alla libertà di scelta, quest’anno con la campagna “Furios3”, sostenendo che:

“Vogliamo quello che ci spetta, vogliamo diritti e garanzie. Vogliamo gli obiettori fuori dai consultori e ospedali pubblici. Vogliamo il diritto alla salute, al welfare e al reddito per l’autodeterminazione.

Il 28 settembre torniamo nelle piazze di tutta Italia per la Giornata internazionale per l’aborto libero, sicuro e gratuito perché in questo scenario politico, tra guerre, crisi economica e climatica e campagna elettorale, i nostri corpi continuano ad essere un campo di battaglia”.

Cos’è la Legge 194

La Legge n.194 del  22 maggio 1978, disciplina le norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza. Direttamente dalla Gazzetta Ufficiale, alcuni estratti dei diversi articoli:

  • Art. 4: stabilisce le modalità ed i casi in cui si può ricorrere all’aborto volontario:“Per l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico … o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia”.
  • Art. 6: l’interruzione volontaria della gravidanza è possibile esclusivamente dopo i primi 90 giorni del concepimento e solo in alcuni specifici casi:

“Quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.”

  • Legge 194/78 sull’ Obiezione di coscienza:“L’obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo”.

Prima del 1978, l’aborto era un reato a tutti gli effetti. La conseguenza di questa coercizione proibitiva, ha portato alle interruzioni di gravidanze indesiderate, ovvero agli aborti, in maniera clandestina. Ciò ha causato innumerevoli disgrazie, in quanto le condizioni igienico – sanitarie e conoscenze dell’iter, oltre alle pratiche brutali, hanno portato a conseguenze disastrose. Si pensi che queste operazioni illegali dell’aborto clandestino causano la morte di 39.000 donne ogni anno.

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Federica Felice

Formata come Interior&Garden Designer, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di prestare servizi come copywriter e ghostwriter. Sono curiosa di natura e, tra i diversi interessi, ho la passione per la fotografia e i libri/film gialli.

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