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Iscrizioni a scuola a Torino: cresce il liceo classico, pochi iscritti al Made in Italy

Da Gianluca Rini

Febbraio 13, 2025

Iscrizioni a scuola a Torino: cresce il liceo classico, pochi iscritti al Made in Italy

Lo scorso 10 febbraio si è conclusa la fase per presentare le domande di ammissione alle scuole superiori. Nel capoluogo piemontese, i dati divulgati dal Ministero dell’Istruzione e valutati dall’Ufficio Scolastico Regionale segnalano tendenze variegate, talvolta inaspettate.

Da una parte ci sono corsi che attirano pochissimi iscritti, dall’altra programmi consolidati che continuano a rafforzare la propria reputazione. In alcuni casi, si nota l’interesse verso percorsi innovativi, pensati per avviare più rapidamente alla professione. L’insieme di queste scelte descrive una realtà in costante mutamento, in cui tradizione e modernità si incontrano nelle preferenze delle nuove generazioni.

Poche richieste per il liceo Made in Italy

Il nuovo liceo del Made in Italy, pensato per mettere in luce le peculiarità nazionali, non ha ottenuto il gradimento atteso. All’Istituto Enogastronomico Beccari, che ha inserito questo indirizzo nella propria offerta, si contano soltanto sette richieste. Eppure la scuola registra nel complesso un incremento del 15% sul numero totale di future classi prime.

La rinascita per il percorso classico

I licei di indirizzo classico mostrano una netta salita nel numero di iscrizioni. Il Gioberti, ad esempio, passa a 129 futuri studenti, con 35 adesioni in più rispetto all’anno precedente. La dirigente ritiene che questo risultato dipenda dal prestigio raggiunto dall’istituto e dalla dedizione del corpo docente, elementi che hanno contribuito a posizionarlo ai vertici della graduatoria di Eduscopio. Anche il D’Azeglio registra una leggera espansione, toccando quota 170 iscritti per l’indirizzo umanistico, contro i 160 dell’anno scorso.

L’ascesa degli istituti tecnici e dei corsi quadriennali

Sempre più ragazzi optano per percorsi orientati a materie operative. In Piemonte, il 33,9% dei nuovi iscritti sceglie un istituto tecnico, con un aumento dell’1,1%, mentre il 13,3% si indirizza verso un percorso professionale, evidenziando una salita dello 0,5%. Questa tendenza mostra l’interesse verso settori che spesso facilitano l’inserimento immediato nel contesto lavorativo.

Al tempo stesso, i corsi quadriennali introdotti negli ultimi anni iniziano ad attirare attenzione: l’Ufficio Scolastico Regionale segnala che nelle scuole statali della regione si supera quota 240 domande per questo tipo di offerta, con un rialzo pari al 50%. Si contano sette istituti che hanno proposto in totale 13 varianti di durata ridotta, scelte dal 2,1% degli iscritti ai tecnici.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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