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Classifica della qualità della vita 2024: Torino scende in 58esima posizione

Da Gianluca Rini

Dicembre 16, 2024

Classifica della qualità della vita 2024: Torino scende in 58esima posizione

La nuova analisi realizzata da Il Sole 24 Ore sullo stato del benessere nei territori italiani porta con sé sorprendenti cambiamenti. L’aggiornamento dei punteggi mostra uno scenario in cui alcune aree tradizionalmente stabili scendono, lasciando spazio a nuove realtà emergenti.

Torino, ad esempio, si ritrova in una posizione inattesa, mentre la vetta della graduatoria premia chi non aveva mai raggiunto simili traguardi. Nell’insieme, si delinea un quadro caratterizzato da metodi di valutazione sempre più complessi, sostenuti da fonti ufficiali e aggiornati con dati recenti, perfino relativi a periodi molto prossimi alla pubblicazione.

La flessione di Torino e la scalata di Bergamo

L’ultima rilevazione dell’ormai storica ricerca firmata dalla testata economica registra un inatteso collocamento per Torino, che arretra fino alla 58ª posizione, appena davanti a Roma (59ª). Nel giro di dodici mesi, il capoluogo piemontese ha perso numerosi gradini, una caduta notevole rispetto alle annate precedenti.

Il primato, per la prima volta, va invece a Bergamo, in vetta alla classifica, seguita da un gruppo di province che si attestano lontano dalle metropoli. Le città più popolose fanno fatica: Milano si trova al 12° posto, Firenze occupa la 36ª casella e Roma scivola oltre metà classifica. Ancora più in basso si posizionano diversi contesti urbani del Sud, con Reggio Calabria sul fondo e un susseguirsi di risultati negativi tra Catania, Messina, Palermo e Napoli.

In Piemonte, oltre a Torino, compaiono diverse realtà intermedie che cercano di difendersi: Novara, la più alta in graduatoria fra le piemontesi, si assesta in 32ª posizione, seguita dalla provincia di Cuneo al 37° posto. Asti si ferma attorno a metà classifica, mentre Verbania, Vercelli e Alessandria chiudono la fila dei territori piemontesi coinvolti. La distanza tra le diverse aree emerge con chiarezza, segnalando differenze interne da non sottovalutare.

Indicatori, metodi e aggiornamenti al 2024

Il sistema di valutazione, arrivato alla 35ª edizione, punta a descrivere in maniera approfondita la qualità della vita. La metodologia si basa su 90 parametri distinti, suddivisi in sei pilastri fondamentali: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia-società-salute, giustizia-sicurezza e cultura-tempo libero. Ogni voce, fornita da fonti istituzionali, enti di ricerca e banche dati specializzate, contribuisce a un profilo dettagliato delle singole province.

Il punteggio assegnato a ciascun indicatore oscilla tra un massimo di 1000 e un minimo di 0, in base alla posizione relativa rispetto alle altre aree. La classifica finale emerge dalla media dei risultati ottenuti in ognuno dei macro-settori.

L’ampliamento degli indicatori, esteso da 42 a 90 negli ultimi anni, consente di cogliere aspetti in precedenza trascurati, offrendo un panorama più sfaccettato. Inoltre, per mantenere il quadro sempre aderente alla realtà, diversi dati vengono aggiornati fino a momenti prossimi alla pubblicazione. Nell’edizione 2024, oltre la metà dei parametri rimane la stessa, semplicemente “rinfrescata” con numeri più recenti, mentre 27 criteri del tutto nuovi aiutano a fotografare le condizioni attuali.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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