Dal 1° gennaio 2023 il prezzo dei carburanti non godrà più della riduzione delle accise. Vediamo le conseguenze a cui si andrà incontro.
Gli aumenti
Con l’esecutivo Draghi era stato varato il taglio delle accise sul carburante con uno sconto di 30 centesimi al litro fino allo scorso novembre, poi sceso a 18 centesimi nel mese di dicembre. Con le ultime rilevazioni i prezzi medi dei carburanti sono: benzina (self) a 1,627 euro/litro; diesel (self) a 1,693 euro/litro; GPL tra 0,768 e 0,787 euro/litro. Per ogni pieno fatto a dicembre ogni automobilista ha speso 6,1 euro in più rispetto al mese precedente.
Il nuovo governo Meloni non ha confermato il rinnovo dello sconto sui carburanti.
Con l’anno nuovo i cittadini dovranno, dunque, fare i conti con un rincaro su benzina, diesel e GPL pari a 18,3 centesimi in più al litro. Con le nuove imposizioni sui carburanti, la benzina (self) salirà, quindi, a 1,80 euro circa e il diesel a 1,87 euro. Secondo i dati raccolti dal Codacons, ogni pieno arriverà a costare 9,15 euro in più. Aumenterà anche il trasporto su gomma, per cui ci dovremmo aspettare un ulteriore aumento sul prezzo delle merci. In compenso, lo Stato avrà modo di recuperare ingenti risorse con la reintroduzione della tassazione piena sui carburanti.
Un’ ulteriore preoccupazione incombe sugli automobilisti. Aumenteranno anche i pedaggi autostradali?