Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali
Da Cristina Taverniti
Marzo 20, 2023
Come ogni anno, anche a Torino si celebrerà la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. La data è stata scelta per ricordare la strage di Sharpeville, in Sudafrica, ossia, il 21 marzo del 1960, la polizia aprì il fuoco su una manifestazione pacifica contro il regime di apartheid, causando morti e feriti. Cosi in questa data, si celebra internazionalmente parlando questa tematica cosi importante, l’Assemblea Generale dell’Onu ha sottolineato la necessità di impegnarsi per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.
Molti passi sono stati compiuti da allora, tuttavia permangono anche in Italia e sul nostro territorio situazioni di discriminazione che le persone subiscono per la propria origine etnica, nazionalità e colore della pelle, ad esempio in ambito lavorativo, nell’accesso alla casa e ai servizi, in ambito educativo e sportivo.
Non sempre le discriminazioni sono frutto di un’intenzione, a volte sono attuate inconsapevolmente, generate da diffidenza e scarsa conoscenza reciproca e sono fondate su pregiudizi e stereotipi difficili da sradicare.
In Piemonte è attiva una Rete regionale contro le discriminazioni – coordinata dalla Regione Piemonte in collaborazione con IreS Piemonte – che offre ascolto e supporto alle persone che subiscono discriminazioni, monitora i fenomeni discriminatori emergenti e promuove attività informative per diffondere la cultura antidiscriminatoria con finalità preventiva.
Sul territorio metropolitano di Torino la Rete è presente con un Nodo antidiscriminazioni gestito dalla Città metropolitana di Torino al quale possono rivolgersi tutte le persone che subiscono o assistono a discriminazioni fondate sull’origine etnica, la nazionalità e il colore della pelle, ma anche su tutti gli altri fattori previsti dalla normativa europea, nazionale e regionale, come la religione, la disabilità, l’età, il sesso, l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Per garantire prossimità alle vittime e favorire l’emersione di un fenomeno ancora in gran parte sommerso, il Nodo collabora con 61 Punti informativi attivati da associazioni ed enti pubblici e privati presenti sul territorio provinciale.
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Cristina Taverniti
Torinese con la passione per la scrittura e per la fotografia. Credo fermamente che ogni giorno ci sia una storia che valga la pena d'essere raccontata e conosciuta. Ho frequentato l'Albe Steiner e l'università degli studi Alma Mater di Bologna, facoltà Tecniche e culture della Moda, ma non smetto mai d'imparare e conoscere cose nuove!