La Rai lavora a un’alternativa per il Festival di Sanremo: si valuta la città di Torino
Da Gianluca Rini
Marzo 07, 2025

La Rai si prepara a gestire un cambiamento inatteso riguardante lo storico Festival di Sanremo, dopo che l’amministrazione comunale ligure ha deciso di indire una gara pubblica per assegnare l’evento. Nei vertici di viale Mazzini si ipotizza, di conseguenza, la creazione di una manifestazione canora sostitutiva, da allestire in un luogo diverso, per salvaguardare uno spettacolo che da decenni raccoglie ascolti eccezionali e profitti pubblicitari molto significativi. Indiscrezioni di stampa riferiscono che la direzione Rai sarebbe intenzionata a non perdere questa vetrina di rilievo, riconosciuta come uno dei momenti più importanti dell’anno televisivo.
Il piano alternativo della Rai
La notizia, diffusa da alcune testate, indica che i dirigenti stiano studiando un nuovo festival con un nome diverso, perché l’espressione Festival della Canzone Italiana è storicamente legata a Sanremo e potrebbe comportare controversie in materia di copyright.
In ogni caso, l’azienda radiotelevisiva, come membro dell’European Broadcasting Union (EBU), manterrebbe la facoltà di selezionare il rappresentante italiano all’Eurovision Song Contest. Pare che la Rai voglia prima esaminare a fondo il provvedimento comunale che disciplina le condizioni per la concessione dell’evento, ma nel frattempo starebbe già delineando un piano alternativo: un nuovo titolo e una formula che possa assicurare il proseguimento della tradizione musicale d’inizio anno.
La possibile nuova location
Si parla con insistenza di Torino come sede ideale, poiché il capoluogo piemontese ha già accolto un’edizione dell’Eurovision Song Contest che, secondo l’EBU, fu organizzata con notevole successo. Ma non risulterebbero ancora decisioni definitive: la selezione del luogo dipenderà dall’idoneità delle strutture ad accogliere una kermesse di questo calibro e dalla qualità dell’intesa che la Rai riuscirà a raggiungere con le istituzioni locali. Dalle prime valutazioni, emerge la necessità di un accordo molto solido, così da evitare complicazioni.
Intanto, secondo alcune anticipazioni riguardo al bando di Sanremo, la base d’asta potrebbe toccare i 6,5 milioni di euro all’anno, cifra più alta rispetto ai 5 milioni precedenti, e richiedere inoltre la produzione di quattro nuovi programmi televisivi nella località dei fiori.
Gli scenari futuri e le condizioni
Dal Comune di Sanremo fanno sapere che il documento è il risultato di una riflessione sulle scadenze che richiede l’organizzazione di un appuntamento così ampio, il quale necessita di una pianificazione prolungata. Non sembra, però, che vi sia grande fiducia nel ricorso in appello al Consiglio di Stato, programmato per il 22 maggio, dopo che il TAR ligure ha già annullato la procedura di affidamento diretto senza gara.
In casa Rai, i preparativi per l’edizione successiva iniziano abitualmente appena terminata la serata finale, e l’intento prevalente resta quello di confermare la manifestazione nella storica città costiera, ma soltanto se si ripetessero le stesse condizioni favorevoli del passato.
Il Festival rimane un pilastro della programmazione, con ricavi pubblicitari che, nell’ultima edizione, hanno superato i 65 milioni di euro. Circolano anche voci secondo cui i dirigenti abbiano ribadito che Carlo Conti continuerebbe a essere legato esclusivamente alla rete pubblica. Proprio per questo motivo, molti osservatori ritengono che la formula del festival, al di là del luogo in cui si terrà, resterà saldamente presente sul piccolo schermo.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.