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L’Opera al Nero, Omar Galliani alla GAM di Torino fino al 18 maggio

Da Redazione TorinoFree.it

Marzo 05, 2014

L’Opera al Nero, Omar Galliani alla GAM di Torino fino al 18 maggio

ombra del nero omar galliani gam torino La sezione Underground Project della GAM ospita “L’Opera al Nero, Omar Galliani”. 30 opere imponenti di grande rigore morale, fino al 18 maggio. 

La sezione Dialoghi della GAM, progetto che intende creare una connessione tra arte contemporanea  e alcune opere delle collezioni permanenti del Museo. La connessione tra l’arte di diverse epoche, il contibuto dell’artista e l’interazione con lo spazio fanno di questa mostra un progetto interessante e dinamico. 

Omar Galliani si appassiona al disegno dagli anni settanta, un percorso che viene raccolto in questa occasione, nei 1.000 mq di spazio della GAM Underground Project Galliani dimostra tutta la perizia grafica e ispirazione artistica, con il solo uso di matita e punta di grafite. I soggetti sono i più diversi, dagli omaggi alla Cina, alle parti anatomiche, fino ai fiori. La GAM per questa occasione ospiterà anche 4 opere inedite, tra le quali spicca Paesaggio dei miei veleni, che si ispira ad un’opera di Fontanesi presente al Museo e che entrerà a far parte della collezione del Museo grazie alla donazione dell’Artista. Le altre tre opere fanno parte dell’inventario mistico anatomico, i tre titoli da inseguire sono Cassiopeia, Orione e Prometeo.

Gli ingressi saranno a 10 euro per i biglietti interi, 8 euro per quelli ridotti e gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni. La mostra è visitabile da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00. 

L’Artista

Omar Galliani è nato nel 1954 a Montecchio Emilia, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, per poi insegnare a quella di Brera. Partecipa a tre edizioni della Biennale di Venezia, poi invitato a partecipare a quelle di San Paolo, Parigi e per una grande mostra sull’arte italiana a Tokyo. Nel 2002 presenta Omar Galliani. La luce della materia al Museo Archeologico Nazionale di Villa Giulia a Roma e  Tarquinia, a cura di Otello Lottini e un testo di Claudio Strinati. Nel 2003 viene invitato alla I Biennale di Praga curatori Giancarlo Politi, Elena Kontova e Tomas Vlcek e alla I Biennale di Pechino con l’opera  Breve Storia del Tempo , dove vince il primo premio. Lo stesso anno espone ventuno disegni dal titolo Disegnata alla Galerie Ernst Hilger di Vienna. Nel 2005, all’Archivio di Stato di Torino, presenta l’installazione Grande disegno italiano, evento in cui un  disegno, grafite su legno di 5 x 6 metri viene messo a contatto con uno studio preparatorio per la Vergine delle rocce di Leonardo dalla  Biblioteca Reale. Nel Maggio del 2013 dopo una lunghissima carriera di successi, inaugura nuovi lavori per Mosca, dopo aver fatto un ennesimo regalo a Venezia. 

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