Una diagnosi precoce, per salvare la vita dal tumore. Il San Luigi di Orbassano, già centro di riferimento piemontese per l’oncologia polmonare, è uno dei 18 centri in Italia in cui è stato attivato un programma pilota per la prevenzione e diagnosi precoce del carcinoma polmonare nei forti fumatori ed ex forti fumatori, coordinato dalla R.I.S.P. – Rete Italiana Screening Polmonare.
Una notizia importante se si pensa che 8 tumori del polmone su 10 vengono oggi individuati in una fase già avanzata: la diagnosi precoce, grazie allo screening con TAC spirale a basse dosi, può salvare la vita, come confermano gli studi. La grande maggioranza dei tumori polmonari (l’80% circa) viene individuata già in una fase avanzata: la diagnosi precoce è fondamentale per ridurre il rischio di morte e migliorare la prognosi. Gli studi hanno confermato che lo screening con TAC spirale a basso dosaggio può salvare la vita.
Fumo e tumori ai polmoni, in Piemonte ogni anno 4.500 casi
Il fumo di tabacco è la più importante causa di morte evitabile nei Paesi ad alto reddito, compresa l’Italia: oggi in tutto il mondo sono 6 milioni ogni anno i decessi causati dal fumo, che saliranno a 8 milioni entro il 2030. Oltre ad aumentare il rischio di enfisema, ictus e infarto, il fumo di tabacco è il principale responsabile dei 41.000 nuovi casi di tumore del polmone che vengono diagnosticati ogni anno nel nostro Paese; in Piemonte sono circa 4.500, in linea con il dato nazionale.Ecco perché, alla luce di una situazione così critica, prevenire diventa di fondamentale importanza. Il programma gratuito di screening polmonare è rivolto a tutti i cittadini, uomini e donne, di età compresa tra i 55 e i 75 anni, che non hanno avuto tumori negli ultimi 5 anni e che sono forti fumatori (almeno 20 sigarette al giorno per 30 anni oppure 40 sigarette al giorno per 15 anni) o ex forti fumatori da 15 anni o meno (almeno 20 sigarette al giorno per 30 anni oppure 40 sigarette al giorno per 15 anni).
L’importanza dello screening: parola ai medici
Soddisfatto Roberto Arione, Direttore Sanitario del San Luigi: “Questa iniziativa rappresenta un importante riconoscimento e motivo d’orgoglio per i professionisti dell’AOU San Luigi Gonzaga e ribadisce un ruolo importante assunto in passato per la patologia polmonare, che prosegue ancora oggi, a cui si aggiunge quella oncologica. In particolare, rappresenta una ulteriore testimonianza sul ruolo sinergico e vincente rappresentato dalla presenza delle due anime ospedaliera ed universitaria”.
“Il tumore del polmone in Italia rappresenta la prima causa di morte nel sesso maschile ed è la seconda-terza causa di morte in quello femminile, nel quale tra l’altro i casi sono in continuo aumento – dichiara Giorgio Vittorio Scagliotti, Professore Ordinario di Oncologia Medica, Università di Torino e Direttore Struttura Complessa Oncologia Medica, AOU San Luigi Gonzaga – Con questo programma di screening polmonare nei forti fumatori possiamo individuare nel 60%-70% dei casi la malattia in stadio iniziale, laddove le possibilità chirurgiche sono decisamente superiori e dove la sopravvivenza a 5 anni può arrivare al 60%-70%”.
“La prevenzione, primaria e secondaria, dovrebbe essere alla base di ogni comunicazione in ambito oncologico, prima delle innovazioni diagnostiche e terapeutiche, perché rappresenta il modo più efficace per avere un impatto significativo su incidenza e mortalità” spiega Silvia Novello, Professore Ordinario di Oncologia Medica, Dipartimento di Oncologia, Università degli Studi di Torino, Responsabile della SSD Oncologia Polmonare, AOU San Luigi Gonzaga e Presidente WALCE onlus.