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La Tari a Torino è sopra la media nazionale: i dati relativi al 2024

Da Gianluca Rini

Febbraio 16, 2025

La Tari a Torino è sopra la media nazionale: i dati relativi al 2024

La tassa sui rifiuti rappresenta un tema che coinvolge in modo diretto le famiglie su tutto il territorio nazionale. Gli ultimi dati, pubblicati dalla Uil, mostrano differenze piuttosto marcate tra una zona e l’altra, sia per entità delle somme richieste sia per l’organizzazione delle strutture dedicate. In questa panoramica, mettiamo a confronto città con costi più gravosi, come Pisa, e realtà virtuose, quali La Spezia, per cercare di comprendere le ragioni di questa variabilità.

La Tari a Torino: i dati principali

Un recente rapporto prodotto dalla sezione di ricerca della Uil indica che, nel 2024, i residenti a Torino hanno corrisposto in media 357 euro per la Tari. Questa somma pone il capoluogo piemontese in un’area intermedia rispetto al panorama nazionale.

Anche se supera leggermente la media complessiva, la sua collocazione in classifica lo vede ottavo fra le grandi metropoli italiane. Al contrario, realtà come Palermo, Firenze, Roma e Milano presentano tariffe più leggere. In particolare, Milano si distingue con 306 euro, una differenza significativa rispetto ad altre località.

Differenze territoriali nel Paese: il Nord e il Sud a confronto

La stessa indagine mette in evidenza sbilanciamenti geografici nella ripartizione di questa tassa. Gli esperti della Uil specificano che, se si esamina il rapporto tra tributo e reddito familiare, le aree meridionali e insulari evidenziano un valore pari all’1,34%, ovvero oltre il doppio dello 0,64% rilevato nelle regioni nordorientali.

In termini di spesa, nel sud Italia e nelle isole si toccano i 388 euro, a fronte dei 278 euro riferiti al Nord-Est. Secondo gli analisti, questo squilibrio non è legato alla qualità del servizio o alla quantità di rifiuti prodotti, ma alla mancanza di strutture adeguate che riuscirebbero a ridurre i costi di smaltimento.

La Spezia e altri esempi di buona gestione

La situazione di Pisa, con quasi 595 euro di esborso medio, appare in netta contrapposizione rispetto a luoghi come La Spezia, dove la somma annua si aggira sui 170 euro. Altre realtà, fra cui Belluno, Novara, Brescia e Ascoli Piceno, mostrano cifre comprese tra 186 e 200 euro, collocandosi così nella parte più vantaggiosa della classifica.

Dai dati emerge che diverse amministrazioni hanno individuato sistemi più efficaci, offrendo soluzioni che permettono di mantenere basse le spese legate al servizio di raccolta e smaltimento. Un esempio che potrebbe essere di ispirazione per altre zone del Paese, desiderose di contenere i costi senza penalizzare la qualità.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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