Anno record per le piogge in Piemonte: nel 2024 superato il +40% di precipitazioni in media
Da Gianluca Rini
Maggio 20, 2025

Il rapporto annuale di ARPA Piemonte fotografa un 2024 dominato dalle precipitazioni: l’anno si distingue come uno dei più umidi degli ultimi cinquant’anni, con effetti diretti tanto sui corsi d’acqua quanto sulle falde sotterranee. I dati evidenziano un surplus pluviometrico del 42% rispetto alla media storica e un mese di marzo da record assoluto. Il quadro generale, completato da nevicate abbondanti in primavera e da un’assenza quasi totale di stress idrico, conferma il pieno recupero delle riserve idriche regionali.
Piogge record: bilancio pluviometrico 2024
Dal confronto con i cinquant’anni precedenti emerge un quadro straordinario. Il totale annuo delle precipitazioni ha superato del 42% la media climatologica, con apici marcati a marzo (280 mm medi), maggio e ottobre.
Marzo, nello specifico, diventa il mese più piovoso registrato negli ultimi settant’anni. Questo andamento anomalo ha contribuito a mantenere il suolo costantemente umido, riducendo l’evapotraspirazione e favorendo la ricarica idrica su scala regionale.
Fiumi, laghi e falde: risorse in forte recupero
Le abbondanti piogge hanno alimentato i principali corsi d’acqua piemontesi. Alla chiusura del bacino del Po (Isola Sant’Antonio) la portata ha mostrato un incremento del 59% rispetto ai valori medi, mentre i volumi complessivi disponibili, tra invasi artificiali, Lago Maggiore e risorsa nivale, sono rimasti costantemente sopra la media quasi per l’intero anno.
Anche le falde superficiali, che nel periodo 2020-2023 avevano segnato un calo persistente, hanno invertito la tendenza: i livelli tornano dentro l’intervallo storico della serie 2005-2021, segnalando un miglioramento generalizzato della disponibilità di acqua sotterranea.
Neve abbondante e assenza di siccità
L’inverno 2023-2024 era iniziato con scarse precipitazioni solide, ma la primavera ha cambiato significativamente lo scenario. I settori settentrionali della regione hanno registrato accumuli nevosi superiori alla media, con fusione ritardata rispetto agli ultimi anni più aridi.
Gli indicatori climatici SPI e SPEI confermano condizioni idriche stabili o in surplus durante quasi tutti i mesi: l’unica eccezione riguarda un lieve stress a gennaio in alcuni bacini meridionali, rientrato rapidamente grazie alle piogge successive. Complessivamente il 2024 si chiude senza episodi di siccità rilevante, con un consolidamento della ripresa delle riserve idriche piemontesi.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.