Mozart a Torino: quando il compositore visitò la città
Da Gianluca Rini
Novembre 26, 2024
Torino, città ricca di storia, ha ospitato molte personalità illustri che hanno contribuito a renderla ancor più affascinante. Tra questi visitatori celebri spicca Wolfgang Amadeus Mozart. Nel gennaio del 1771, Mozart arrivò a Torino accompagnato dal padre Leopold e dalla sorella Marianna. La famiglia soggiornò presso l’hotel della Dogana Nova, che oggi prende il nome di Dogana Vecchia, situato nei pressi dell’attuale via Corte d’Appello.
Perché Mozart passò del tempo a Torino
Durante le due settimane trascorse nella città, i Mozart incontrarono alcuni tra i più rinomati musicisti dell’epoca, come Pugnani, Viotti, Somis e Paisiello. Lo scopo del viaggio era convincere il re Carlo Emanuele III a commissionare un’opera per il Teatro Regio. Questo obiettivo fu possibile grazie all’intervento del conte Carlo Firmian, che scrisse al conte Giuseppe Lascaris di Ventimiglia, chiedendogli di intercedere presso il sovrano per ottenere il via libera per la famiglia Mozart.
Nonostante il consenso arrivato, l’opportunità di comporre un’opera venne posticipata, poiché per il Carnevale imminente erano già stati assegnati lavori a Paisiello e Gasparini. L’opera di Mozart venne quindi programmata per il Carnevale successivo.
La targa commemorativa per Mozart
Alla fine, il soggiorno torinese della famiglia Mozart non portò i frutti sperati. Questa visita ispirò comunque un breve romanzo storico intitolato Amadè, che racconta di un’avventura romantica vissuta dal giovane compositore tra le vie del centro di Torino e il palazzo della marchesa Giulia di Barolo.
Nel 2006, in ricordo di questo soggiorno, una targa commemorativa venne affissa nei pressi dell’hotel in cui Mozart alloggiò. La targa descrive proprio il fatto che Wolfgang Amadeus Mozart soggiornò nella città di Torino nel 1771 insieme a Leopold, il padre, alloggiando nel Dogana Nova. La targa è stata posta dal comune nel 250esimo anniversario della nascita.
Questo gesto vuole mantenere vivo il ricordo di un momento significativo della storia musicale della città, celebrando il passaggio di un genio che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura europea e mondiale.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.