In Piemonte un Osservatorio per ridurre i PFAS: è la prima regione italiana
Da Gianluca Rini
Giugno 27, 2025

Il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato un emendamento alla legge Omnibus che istituisce un Osservatorio tecnico-scientifico dedicato alla riduzione delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). L’organismo, primo in Italia, coordinerà azioni di controllo, prevenzione e supporto a enti e imprese per contenere composti notoriamente persistenti in acqua e suolo.
Nascita dell’Osservatorio regionale sui PFAS
Grazie al voto favorevole dell’aula, la struttura prende forma all’interno dell’amministrazione piemontese. Ne faranno parte funzionari regionali e studiosi esterni che offriranno la propria competenza a titolo gratuito.
Il mandato ricevuto prevede l’elaborazione di linee guida operative, l’analisi dei dati ambientali e la definizione di obiettivi misurabili per l’applicazione dell’articolo 74 della legge regionale 25/2021.
Compiti e metodologia di lavoro
L’Osservatorio dovrà innanzitutto mappare sorgenti e concentrazioni di PFAS sul territorio, verificando la qualità delle acque destinate all’uso potabile e la conformità degli scarichi industriali ai nuovi limiti.
Saranno poi individuate buone pratiche da adottare sia nel settore pubblico sia in quello privato. L’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha spiegato che la priorità riguarda la gestione del servizio idrico e il controllo degli impianti di depurazione, settori nei quali si cercano soluzioni basate su evidenze scientifiche per ridurre l’esposizione dei cittadini.
Tempistiche di adeguamento e vantaggi attesi
Per favorire l’applicazione della normativa senza interrompere servizi essenziali, il provvedimento introduce un periodo transitorio di trentasei mesi. In questo arco di tempo gli impianti dovranno aggiornare processi e tecnologie, così da rispettare limiti di scarico più restrittivi.
L’iniziativa piemontese, maturata in un momento di crescente attenzione internazionale verso i PFAS e i loro effetti sulla salute, può diventare riferimento per altre regioni e contribuire a un ambiente più sicuro per comunità e biodiversità locali.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.