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Negozi in Piemonte: in 12 anni scomparse 13mila attività commerciali

Da Gianluca Rini

Aprile 17, 2025

Negozi in Piemonte: in 12 anni scomparse 13mila attività commerciali

Il settore commerciale piemontese sta attraversando un periodo di forte riduzione delle attività, con migliaia di esercizi che hanno abbassato la serranda in modo definitivo. Questa tendenza, evidenziata da Confcommercio, coinvolge sia i grandi centri sia i territori periferici, generando preoccupazione tra gli operatori economici e gli osservatori del settore. L’obiettivo di diverse associazioni di categoria è invertire la rotta, favorendo una ripresa che possa restituire vitalità alle strade cittadine e valore al commercio locale.

L’erosione delle attività commerciali

Secondo rilevazioni di Confcommercio, in dodici anni si sono perse oltre tredicimila realtà specializzate nella vendita al dettaglio, considerando sia negozi a postazione fissa sia ambulanti. Nel frattempo, circa seicento imprese della ristorazione hanno interrotto l’attività, mentre si registra un lieve incremento nelle strutture ricettive, cresciute di alcune centinaia di unità.

La contrazione appare visibile anche nell’ambito finanziario, con una diminuzione degli sportelli bancari e del numero di Comuni in cui è presente almeno uno sportello. Questo fattore, in particolare, emerge nei dati che mettono a confronto il periodo tra il 2023 e il 2024: il calo dei punti di accesso al credito risulta significativo per la fruizione di servizi essenziali sia da parte delle imprese che dei singoli cittadini.

Dati preoccupanti nei capoluoghi

Negli otto capoluoghi di provincia, la riduzione delle attività tocca i negozi al dettaglio in sede fissa e i bar, con migliaia di chiusure registrate nell’arco dell’ultimo decennio. In controtendenza, invece, si osserva una crescita delle strutture ricettive, elemento che indica un moderato spostamento verso la somministrazione di cibo e l’accoglienza turistica. Questo fenomeno interessa sia i centri storici sia le zone periferiche, evidenziando un generale rimescolamento dell’offerta.

Settori più colpiti e aumento di nuovi servizi

Nelle aree centrali, la flessione riguarda in particolare il commercio di carburanti, i punti vendita di libri, giocattoli e articoli sportivi, le ferramenta e altri ambiti legati all’arredamento e all’elettronica per la casa, le boutique di abbigliamento e calzature, oltre ai locali che offrono servizio di bar. Anche gli alimentari specializzati, come fruttivendoli o pescherie, diminuiscono in misura rilevante.

In questo contesto spicca il leggero calo di attività legate a computer e telefonia nei centri storici, mentre altrove questi punti vendita mostrano risultati migliori. Le farmacie rimangono sostanzialmente stabili, mentre le strutture di alloggio complessive registrano un incremento, anche se gli alberghi in centro evidenziano un leggero calo a fronte di una notevole espansione di formule alternative, come bed and breakfast e case vacanza.

Sempre nei capoluoghi, i ristoranti risultano in crescita, con diverse centinaia di unità in più rispetto a dodici anni fa, segno di un panorama che si orienta verso servizi di ristorazione e ricettività.

Il progetto Cities per rilanciare i territori

Confcommercio, insieme alle Ascom piemontesi, ha dato vita a un’iniziativa denominata Cities, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno della “desertificazione” commerciale. L’idea si basa sul potenziamento dei centri urbani e sulla valorizzazione delle economie locali, considerando la necessità di sostenere un nuovo modello di sviluppo in cui sostenibilità, identità del territorio e spirito di comunità vadano di pari passo.

Tra i punti forti del programma spiccano la riqualificazione degli spazi pubblici, la promozione di forme di mobilità rispettose dell’ambiente e la sperimentazione di piani collettivi per riaprire negozi sfitti.

Inoltre, l’uso di strumenti digitali viene visto come opportunità per migliorare la competitività delle attività presenti, incoraggiando la collaborazione tra esercenti e amministrazioni. L’obiettivo finale è riportare vita nelle strade, rafforzando il legame tra persone, quartieri e cultura commerciale.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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