Esondazioni in Piemonte: danni alle coltivazioni per oltre 2 milioni di euro
Da Gianluca Rini
Aprile 18, 2025

Le precipitazioni che da giorni interessano il Nord‑Ovest hanno spinto il Po a un innalzamento lampo di due metri e mezzo in appena ventiquattr’ore. Contestualmente, in Piemonte le acque fuoriuscite dalla Dora Baltea e da altri corsi secondari stanno mettendo a dura prova le campagne, fra terreni sommersi, stalle abbandonate e un conto economico che, secondo le prime stime di Coldiretti, supera già i due milioni di euro.
Livello record del fiume
Il servizio di monitoraggio di Aipo ha registrato, al Ponte della Becca, una crescita repentina: +2,5 metri in un solo giorno. Un dato che riporta l’attenzione sul nodo idro‑geologico della Pianura Padana, dove argini e golene tornano sotto pressione dopo settimane di rovesci.
Canavese e valli torinesi sott’acqua
Secondo Coldiretti, la situazione più critica interessa le campagne del Canavese, il Ciriacese, la bassa Val di Susa, la Val Sangone e il Pinerolese. La piena della Dora Baltea e del Chiusella ha costretto gli allevatori di Strambino a trasferire il bestiame verso aree sicure; lo stesso provvedimento è stato adottato nei comuni di Vestignè, Fiorano, Vische, Pavone e nell’intera piana di Ivrea.
Mais, orzo e grano: ettari perduti
Nelle zone allagate si contano già circa mille ettari di seminativi cancellati, soprattutto mais, orzo e frumento. Non si tratta di semplici allagamenti: l’esondazione del Malone, per esempio, sta erodendo il suolo, trascinando via semi e prezioso strato fertile. Situazione analoga lungo l’Orco, la Malesina e la Dora Riparia, dove i terreni tra Caselette e Alpignano risultano completamente sommersi.
Costi destinati ad aumentare
Coldiretti Piemonte calcola danni superiori a due milioni di euro soltanto per le colture perdute. A questa cifra occorrerà sommare i lavori di risemina, il ripristino del terreno, la nuova concimazione e la sistemazione della viabilità agricola interna: voci che, messe insieme, potrebbero triplicare la spesa. Nei campi di Caselette, Druento e nell’area del Lemina, nel Pinerolese, l’acqua ha già coperto le piantine di mais e minaccia di mettere a rischio l’intera stagione produttiva.
Le aziende agricole chiedono interventi rapidi per mettere in sicurezza gli argini e avviare procedure di ristoro, consapevoli che la finestra utile per riseminare si chiuderà a breve. Il Nord‑Ovest, ancora una volta, fa i conti con precipitazioni estreme e ricorda la necessità di una gestione del rischio idrico che guardi oltre l’emergenza.
Articolo precedente
Negozi in Piemonte: in 12 anni scomparse 13mila attività commerciali
Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.