Giorno del Ricordo: ebook gratuito sulla storia italiana delle Foibe
Da Claudio Pasqua
Febbraio 10, 2025

Oggi è il Giorno del Ricordo, celebrato ogni anno il 10 febbraio, è una giornata istituita per commemorare le vittime delle foibe, l’esodo forzato degli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, e le tragiche vicende legate al confine orientale italiano durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questa giornata è stata ufficialmente istituita dalla legge n. 92 del 30 marzo 2004, con l’obiettivo di restituire dignità e memoria a una pagina della storia italiana a lungo dimenticata o taciuta.
Perché è importante conoscere e ricordare
Le foibe rappresentano una pagina dolorosa e spesso trascurata della storia italiana. Con questo termine si indicano cavità naturali presenti nel terreno carsico, che furono utilizzate come luoghi di eliminazione di massa durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. In particolare, tra il 1943 e il 1945, centinaia, se non migliaia, di italiani furono vittime di violenze efferate nelle zone dell’Istria, della Dalmazia e del Friuli Venezia Giulia, perseguitati e infoibati dai partigiani jugoslavi guidati dal Maresciallo Tito. Questi crimini furono parte di un più ampio progetto di pulizia etnica volto a eliminare la presenza italiana da quei territori e consolidare il controllo jugoslavo.
Il Giorno del Ricordo e la Legge che lo Istituisce
Il Giorno del Ricordo, celebrato il 10 febbraio di ogni anno, è stato istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004. Questa normativa ha l’obiettivo di commemorare le vittime delle foibe, l’esodo degli italiani istriani, fiumani e dalmati, e le vicende storiche legate al confine orientale italiano. La legge riconosce ufficialmente la sofferenza di chi fu ucciso, perseguitato o costretto a lasciare la propria terra, restituendo dignità e memoria a una tragedia troppo a lungo dimenticata.
Secondo l’articolo 1 della legge, il Giorno del Ricordo è dedicato “a conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, e della più complessa vicenda del confine orientale”. La normativa prevede anche l’organizzazione di iniziative e momenti di riflessione nelle scuole e nei luoghi pubblici, affinché le nuove generazioni possano conoscere questa parte della storia italiana e comprenderne l’importanza.
La Ristampa della Dispensa di Storia Giuliano-Dalmata
In occasione del Giorno del Ricordo, la Regione Piemonte nel 2022 aveva ristampato la “Dispensa di Storia Giuliano Dalmata. Da Nesazio alla pulizia etnica” Dispensa di Storia Giuliano Dalmata. Da Nesazio alla pulizia etnica. Questo opuscolo, realizzato in collaborazione con il Comitato regionale e torinese dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (A.N.V.G.D.), ripercorre gli eventi tragici che si verificarono in diverse fasi: dagli eccidi avvenuti tra il settembre e l’ottobre 1943 in Dalmazia centrale, passando per le violenze dell’ottobre-novembre 1944 a Zara, fino agli anni 1945-1950, che colpirono le città di Fiume, Trieste, Gorizia e l’Istria.
Questi avvenimenti non furono solo massacri e violenze di massa, ma anche la causa di un drammatico esodo che coinvolse migliaia di italiani costretti ad abbandonare le proprie case, perdendo beni, attività e tradizioni. Molti di loro trovarono rifugio in diverse regioni italiane, tra cui il Piemonte, dove cercarono di ricostruire le loro vite senza mai dimenticare le proprie radici.
L’Importanza di Diffondere questa Storia nelle Scuole
La conoscenza degli eventi legati alle foibe e all’esodo giuliano-dalmata è fondamentale, soprattutto per le nuove generazioni. Per molti anni, questa tragica vicenda è stata ignorata o minimizzata, relegata ai margini della memoria collettiva. Solo negli ultimi decenni si è iniziato a restituire la giusta attenzione a questa pagina di storia, ma c’è ancora molto da fare per garantirne una comprensione diffusa.
Ricordare le foibe nelle scuole non è solo un esercizio di memoria storica, ma un atto di responsabilità verso il futuro. Conoscere le atrocità del passato serve a comprendere meglio il valore della pace, della tolleranza e del rispetto per le differenze. È un modo per insegnare ai giovani a riconoscere i pericoli di ideologie violente e totalitarie, e per promuovere una cultura della convivenza e del dialogo.
Le istituzioni, come sottolineato dal presidente della Regione Piemonte e dall’assessore all’Immigrazione nella prefazione dell’opuscolo, hanno il dovere di accendere i riflettori su vicende come queste. Ricordare le foibe non significa solo commemorare le vittime, ma anche riflettere sul dolore di chi ha vissuto l’esodo, sulle ingiustizie subite e sulle conseguenze di un passato che ha segnato profondamente intere comunità.
Un Monito per il Futuro
Diffondere la conoscenza delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata significa anche lanciare un monito affinché tragedie simili non si ripetano. Come spesso accade nella storia, dimenticare equivale a rischiare che gli stessi errori vengano commessi di nuovo. Educare le nuove generazioni alla memoria storica è uno strumento potente per costruire una società più consapevole, in grado di affrontare con maggiore maturità le sfide del presente e del futuro.
Solo attraverso il ricordo e l’insegnamento possiamo onorare davvero le vittime delle foibe e degli esodi, trasformando il dolore di quella pagina buia della storia italiana in una lezione perenne di umanità e giustizia.
“Non possiamo dare spazio ai negazionismi, a chi dice che fu una risposta al fascismo in Italia”. Queste le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarealla
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Claudio Pasqua
Giornalista scientifico. Direttore ADI - Agenza Digitale Italiana