Università di Torino: scoperto il punto debole del tumore al colon
Da Andrea Barone
Febbraio 16, 2023
C’è grande esultazione nel settore medico, dal momento che l’Università di Torino, in collaborazione con l’Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare di Milano, ha trovato il punto debole del tumore al colon-retto, malattia che per lungo tempo continua ad essere tra le più distruttive nel mondo.
Tale scoperta è avvenuta per la prima volta nel nostro paese e, oltre alle università appena citate, hanno partecipato al lungo e delicato lavoro scientifico anche l’Istituto per il Cancro di Candiolo, l’Istituto Nazionale Genetica Molecolare Ingm di Milano, l’Asst Grande Ospedale Niguarda di Milano e l’azienda Cogentech.
Le caratteristiche legate al tumore al colon
Spesso una delle soluzioni principali per combattere i tumori è legata all’imuno-terapia, pratica molto efficace in diversi casi, ma quando si tratta del tumore al colon le funzioni non vanno come dovrebbero e l’utilizzo non è per nulla impattante, perché la reazione del tumore è quasi nulla, tanto che il caso è stato definito “tumore freddo“.
Il punto debole del tumore al colon individuato dalle recenti scoperte permetterebbe all’imuno-terapia di avanzare con forza, riuscendo a diminuire sempre di più l’avanzamento del processo velenoso.
La cura per il tumore al colon
L’intero processo che riuscirebbe a far combattere la malattia è stato chiarito da Alberto Bardelli, direttore di ricerca all’università di Torino, rilasciando queste dichiarazioni:
“Nella maggior parte dei pazienti, questi meccanismi sono ancora funzionanti. Solo nel 5% dei pazienti il tumore ha perso questo meccanismo e produce quindi proteine alterate che attivano il sistema immunitario.
Cercando di convertire i tumori ‘freddi’ in tumori ‘caldi’, i ricercatori guidati da Vito Amodio, di Ifom, Università di Torino e Istituto di Candiolo, hanno scoperto che alcuni dei tumori più resistenti nascondono parti più vulnerabili.
Utilizzando nei topi la 6-Tioguanina, un farmaco già utilizzato nel trattamento di alcune leucemie, sono riusciti ad allargare le zone calde di questi tumori, che diventano quindi trattabili con l’immunoterapia. Stiamo ora verificando se è possibile estendere agli esseri umani i risultati ottenuti negli animali da laboratorio.”
La cosa quindi non è ancora certa, ma questo proseguimento è fondamentale ed è molto importante per estendere la ricerca ad un ottimo punto, in attesa di ulteriori annunci che possano portare ad una grande notizia.
Articolo precedente
Salone del libro di Torino: Paolo Giordano rinuncia a dirigere l’edizione 2023
Articolo successivo
Un team di medici della Regione Piemonte parte per la Turchia
Andrea Barone
Sono un grandissimo amante di cinema ed adoro comunicare con le persone in qualsiasi modo possibile, specie se si può sfruttare il vasto mondo che è quello delle piattaforme in cui viviamo ora. Studio cinema e televisione all'università degli studi Suor Orsola Benincasa, faccio recitazione, ho un canale YouTube (chiamato TheAndryCinema98) dove mi esprimo sulla mia principale passione con tutto me stesso e sono anche il vice-caporedattore del sito Quart4 Parete.