Chi credeva che le recenti elezioni avrebbero rivoluzionato l’assetto europeo si sbagliava di grosso.
I risultati delle elezioni europee indicano infatti che nel prossimo Parlamento europeo sarà probabilmente confermata l’attuale maggioranza, composta dal Partito Popolare Europeo (PPE), dai Socialisti e Democratici (S&D) e dai liberali del gruppo Renew. Tuttavia, il nuovo parlamento sarà orientato più a destra, a causa dell’aumento dei consensi dei partiti di estrema destra e del calo di quelli del centro-sinistra e della sinistra, un declino particolarmente marcato per i liberali e i Verdi.
Rispetto al Parlamento europeo eletto nel 2019 (che contava 751 seggi, ridotti a 705 dopo la Brexit), i partiti che hanno guadagnato più seggi in termini percentuali sono il Partito Popolare e i Conservatori e Riformisti (+1,6 e +1,8 punti percentuali rispettivamente). Nel 2019, il PPE aveva ottenuto 182 seggi su 751 (il 24,2%) mentre i Conservatori e Riformisti ne avevano ottenuti 62 (l’8,3%). Tutti gli altri partiti hanno perso in termini di rappresentanza parlamentare, con Renew Europe e i Verdi che hanno subito le perdite maggiori in termini percentuali. Per Renew Europe, la quota di rappresentanti sul totale è scesa di 3,4 punti percentuali (dal 14,4% all’11,0%), mentre per i Verdi la diminuzione è stata di 2,5 punti percentuali (dal 9,9% al 7,4%).
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