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Agricoltura in Piemonte: 4,5 milioni di danni a causa dei cinghiali

Da Gianluca Rini

Maggio 13, 2025

Agricoltura in Piemonte: 4,5 milioni di danni a causa dei cinghiali

Il conto economico dell’agricoltura piemontese continua a risentire della pressione esercitata da cinghiali, caprioli, cervi e corvidi. Per il 2024 gli indennizzi riconosciuti ammontano a 4.502.611 euro in tutta la regione, di cui 570.642 euro soltanto nell’area metropolitana di Torino. Gli ettari colpiti superano quota 29mila (7.548 nel Torinese) e i seminativi, con il mais in testa, pagano il tributo più pesante, seguiti da prati e pascoli.

Entità economica e geografica dei danni

Secondo Coldiretti Torino, il confronto con l’anno precedente evidenzia una lieve contrazione degli indennizzi regionali. Nel 2023 si erano toccati 4.394.740 euro, mentre la cifra destinata al Torinese era risultata di 605.400 euro.

La mappa dei danni mostra concentrazioni nei parchi e nelle zone in cui la caccia è vietata, territori in cui la popolazione di ungulati può crescere senza freni. I cinghiali restano l’agente principale delle perdite, seguiti a distanza da caprioli e cervi; i corvidi completano il quadro per le colture più sensibili.

Coldiretti mette in luce come il ristoro finanziato con fondi pubblici rappresenti solo una soluzione tampone. A giudizio di Bruno Mecca Cici, presidente provinciale e vicepresidente regionale dell’organizzazione, gli agricoltori preferirebbero prevenire le devastazioni sul campo piuttosto che contare su pagamenti compensativi erogati dalle Regioni per delega statale.

La necessità di una produzione di prossimità, sottratta alle oscillazioni dei mercati internazionali, rende ancora più necessario il controllo della fauna selvatica.

Gli obiettivi di contenimento

Sul fronte operativo, secondo Coldiretti, il numero di capi abbattuti continua a rimanere al di sotto del livello ritenuto necessario per riequilibrare il territorio e limitare la diffusione della peste suina africana. Nei primi mesi del 2024 si registrano 8.536 abbattimenti di cinghiale nel Torinese e 32.405 in tutta la regione. Coldiretti ricorda che l’intesa con gli enti competenti fissava in 50mila l’obiettivo regionale, con almeno 15mila capi nella sola provincia di Torino.

La distanza fra i numeri effettivi e la soglia raccomandata viene giudicata ancora troppo ampia dai vertici dell’associazione agricola, i quali sollecitano strategie più incisive e azioni coordinate sul territorio. Solo interventi robusti, osservano, possono ridurre il costo economico e ambientale di un fenomeno che penalizza le coltivazioni.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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