Dal 25 novembre al 3 dicembre, c’è la 40esima edizione del Torino Film Festival con tantissimi film presentati di vario genere, tra cui uno che racconta del movimento No Tav − sorto nei primi anni novanta del XX secolo in Italia in risposta alla cattiva gestione della spesa pubblica − nel tentativo di scompaginare l’immagine che il pubblico ha del movimento, visti come terroristi a causa delle informazioni mainstream. La Scelta, film di Carlo A. Bachschmidt, è il tentativo di umanizzare i volti di chi difende la propria terra. Dunque, di che cosa parla La Scelta? Di seguito la risposta.
Torino Film Festival 40: di che cosa parla il film La Scelta
L’obbiettivo del regista Carlo A. Bachschmidt e dai suoi co-autori Stefano Barabino e Michele Ruvioli, nonché del produttore creativo Dario Zonta, è quello di dare spazio allo sguardo interno di coloro che sono ormai stati dipinti dai mass media come terroristi e nemici dello Stato. Le informazioni mainstream hanno infatti costruito l’immagine delle persone che aderiscono al movimento No Tav come di delinquenti in grado di minare il bene collettivo.
La finalità è coraggiosa, e il regista ha ben pensato di smentire una propaganda ormai assodata nel tempo. Come lo fa? Rendendo umani i protagonisti, persone comuni che lottano per la propria Terra in risposta alla cattiva gestione della spesa pubblica, in particolare nei, qui superficialmente citati, treni ad alta velocità che risultano eccessivamente costosi e dannosi per l’ambiente. Dunque nel film La Scelta, si dà un volto a chi non lo ha mai avuto perché perso nella miriade di informazioni mainstream che costringe ad un solo ruolo gravosamente assegnato dai media.