Storia di Torino: dalle origini a città industriale innovativa
Da Redazione TorinoFree.it
Agosto 13, 2024
Torino è una città conosciuta non solo in tutta Italia, ma anche all’estero. Ma qual è la storia di Torino? Perché è una città così influente?
Come la conosciamo noi oggi, Torino – Turin – è il quarto Comune italiano per popolazione, con i suoi 852.223 abitanti (ISTAT 2021), oltre che omonimo capoluogo della Regione Piemonte.
Attualmente, è uno dei centri economico-produttivi, culturali e turistici più importanti a livello nazionale. Centro d’innovazione e ricca di passato e cultura, ripercorriamo le sue origini, del nome e della sua fama, le quali hanno radici antichissime, bimillenarie.
La storia di Torino: le sue antiche origini
Torino è famosa per essere stata la prima Capitale del Regno d’Italia dal 1861 al 1864, dove era il fulcro del potere politico nell’epoca risorgimentale.
Successivamente, viene ricordata per la Casa dei Savoia ed il suo Regno.
Infine, con l’affacciarsi del XX secolo, spicca, in tutto il mondo, per esser divenuta il centro nevralgico dell’industria automobilistica e non solo.
Partendo dalle origini, non senza dibattiti, si fanno risalire al III secolo a.C. i primi insediamenti di alcune tribù; le due versioni ipotizzano una discendenza o dalle popolazioni dei Taurisci, cioè i Celti del Norico (attuale Baviera), oppure, seppur in maniera concatenata, dai Taurini, un singolare gruppo etnico dei Celto-liguri, posizionato nelle antiche Alpi occidentali.
Indipendentemente da quale ipotesi sia la più corretta, quel che è certo è che già a quel tempo si estendeva un grande villaggio, conosciuto come Taurasia o Taurinia, limitrofo al fiume Po e al Dora.
Dopo una prima colonia, chiamata Iulia Taurinorum, fondata da Giulio Cesare nel 44 a.C., lo stabilimento definitivo è da attribuire al figlio Augusto, il quale sancisce la seconda colonia a Augusta Taurinorum, nel 28 a.C.
Qui, Torino è in mano ai romani, i quali la battezzano come Stellatina, di tribù romana rurale. Ma solo con l’erezione della cinta muraria nel I secolo, diviene definitiva.
Il periodo romano ha lasciato le sue memorie, ancora presenti e parte culturale dell’attuale città di Torino; basti ricordare il Quadrilatero Romano con:
- Porta Palatina (Porta Palazzo) ed i resti delle mura della porta stessa;
- Porta Decumana;
- Piazza Castello, nei sotterranei dell’attuale Palazzo Madama;
- Teatro Romano.
- Museo Egizio, nei sotterranei.
Quando avviene la caduta dell’’Impero Romano d’Occidente, Augusta Taurinorum passa sotto il dominio ostrogoto, per poi cadere sotto i Longobardi prima e dominata dai Franchi di Carlo Magno poi.
Con l’investitura di Ugo d’Arles, Marchese del Regno di Provenza e poi Re d’Italia, fautore della feudale Marca di Torino, Arduino il Glabro diviene conte nel 940 e da qui inizia il lungo Regno della Casa dei Savoia.
Torino: la storia in età moderna e contemporanea
Prima di arrivare all’Età Moderna, avvengono numerosi cambiamenti ed avvenimenti, naturalmente. Riforme, Crociate, intrighi e giochi di potere non si fanno attendere, finché, nel 1505, s’inaugura il nuovo Duomo di Torino.
Purtroppo, solo un lustro più tardi e ancora nel 1522, lo spettro della peste sconvolge e distrugge gli equilibri della città, rendendola fragile ed economicamente asciutta.
Ma, oltre all’occupazione francese nella seconda metà del ‘500, arrivano altre ondate di peste nera che decimano la popolazione torinese; una nel 1599 e un’altra nel 1630.
Non mancano guerre, assedi ed invasioni a Torino, ma passa da Ducato a Regno.
Durante l’800, i Savoia, alleati con l’Impero asburgico, subiscono l’occupazione napoleonica con le conseguenze di un Piemonte che ritorna ad essere provincia francese e con Torino come capoluogo de le Departèment du Po.
Nel 1814 si vede la Restaurazione con i suoi moti carbonari, i nuovi edifici adibiti alla nobiltà, lo sfoggio della collezione egizia e l’apertura della Piazza Vittorio, tra le altre cose.
Sviluppo e ripresa economica sotto il Re Carlo Alberto, simpatizzante dei carbonari e così benvoluto dal popolo. Con la sua reggenza, la città di Torino cresce, anche per numero di abitanti, arrivando a 130.000 nel 1849.
Ma non solo; grazie al contributo di Cavour sorge la Banca di Torino, la quale si trasforma, unendosi a quella di Genova, alla Banca Nazionale nel Regno d’Italia, resa definitiva come Banca d’Italia nel 1898.
Prima dell’auto-esilio in Portogallo di Carlo Alberto, a causa della sconfitta nella Prima Guerra d’indipendenza asburgica, viene istituito lo Statuto Albertino (1848).
Con l’unificazione e la consacrazione del Regno d’Italia, Torino ne è capitale dal 1861 al 1864.
Il nuovo Re è quindi il celebre Vittorio Emanuele II di Savoia, sotto il quale continua una rapida ascesa della città, ma la posizione di Torino come Capitale vacilla. Alcuni politici vedono meglio Firenze come nuova Capitale. A causa di ciò avviene la cosiddetta Strage di Torino. Ma, alla fine, si sposta il potere politico a Firenze nello stesso anno, 1864.
Con questo smacco, Torino s’impegna nell’industrializzazione, eccellendo nel tessile; con il sorgere di numerosi birrifici e i primi caffè- bistrot, oltre che alla fondazione di rinomate industrie dolciarie.
Dal ‘900 ad oggi
A Torino nasce l’industria automobilistica tra le più famose al mondo: la FIAT. Segue un rapido accrescimento economico e culturale. Poi, con l’aprirsi del ‘900 e le relative Esposizioni Nazionali ed Universali, il potere economico ed industriale della città viene elargito su più fronti.
Seguono le Guerre Mondiali e il 2 giugno 1946, a seguito delle schede elettorali, Torino passa dalla monarchia dei Savoia a Repubblica d’Italia.
Seguono il boom economico degli Anni ’50 e gli anni di piombo delle rivolte studentesche e delle proteste dalla fine degli Anni ’60.
Torino non si ferma mai, cerca sempre l’innovazione e l’avanguardia. Per questo, nel 2016, è stata inserita al quinto posto tra le smart city italiane.
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