sabato, Giugno 15, 2024
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Elena di Savoia regina dal cuore grande

elena savoia 1Chi è la regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III?

Qualche tratto della sua vita, senza entrare nel merito sull’opportunità del ritorno delle sue spoglie in Italia.

Elena Petrović-Njegoš nacque l’8 gennaio 1873 a Cettigne, capitale del Montenegro, sesta figlia del principe Nicola I.

La piccola Elena visse l’infanzia nella reggia con la famiglia, poi andò a studiare a Pietroburgo nel collegio femminile di Smol’nyl e frequentò assiduamente la corte dei Romanov.

Nel 1890 il principe Arsenio Karageorgević, cugino di Elena, le mancò di rispetto a un gran ballo e l’ufficiale Karl von Mannerheim lo sfidò a duello alla pistola.

Dopo il fatto ci fu una storia d’amore tra la principessa e l’ufficiale, che portò prima a una serie di pettegolezzi e ammiccamenti e poi all’interruzione anticipata degli studi di Elena in quello stesso anno.

Dopo un periodo in Costa Azzurra la principessa torno a Cettigne, dove collaborò con la rivista letteraria russa Nedelja pubblicando poesie romantiche e dove seppe farsi ammirare per la sua bontà di animo.

Mentre Elena viveva la sua adolescenza, a Napoli Vittorio Emanuele, erede al trono d’Italia, corteggiava attrici e nobildonne.

Quando giunse alle orecchie della madre che un’attrice che lo aveva schiaffeggiato per le sue avances, si decise di trovare al principe una moglie al più presto e così gli furono presentate molte pretendenti, che Vittorio respinse.

Solo vedendo la foto di Elena la regina Margherita capì che era la donna giusta per il figlio e, per non insospettire Vittorio Emanuele, decise di combinare un incontro tra i due in occasione dell’Esposizione Internazionale d’Arte che si teneva a Venezia.

I due s’incontrano al teatro La Fenice durante una serata di gala e fu amore a prima vista.

Il matrimonio fu celebrato il 24 ottobre 1896 e da allora Elena assecondò il marito in tutto, infatti gli fece da traduttrice per il russo, il serbo e il greco moderno, oltre a tenergli in ordine l’emeroteca dei giornali stranieri e imparò anche un po’ di dialetto piemontese.

L’11 agosto 1900, in seguito all’assassinio del padre Umberto I, Vittorio Emanuele salì al trono ed Elena divenne regina d’Italia.

I due sposi ebbero cinque figli, Jolanda, Mafalda, l’erede Umberto, Giovanna e Maria.

Il 28 dicembre 1908 Messina, Reggio Calabria e altri quaranta centri abitati della Sicilia e Calabria furono colpiti da un disastroso terremoto e la regina si dedicò ad aiutare i sopravvissuti, trasformano la sala del trono del Quirinale in una sartoria, con aiutanti le figlie, Mafalda e Giovanna.

Durante la prima guerra mondiale Elena fece l’infermiera a tempo pieno e la stessa regina madre Margherita trasformò Villa Margherita in un ospedale d’emergenza.

Negli anni del fascismo, la regina fece parlare di se quando, il 18 dicembre 1935, nel giorno dell’oro alla patria, regalò la sua fede nuziale che, come disse in una lettera a Mussolini, rappresentava la cosa più cara in suo possesso.

Nel 1937 Pio XI, le concesse la Rosa d’oro della cristianità definendola regina della carità.

Scoppiata la seconda guerra mondiale, Elena rimase nell’ombra, mentre la figlia Mafalda fu internata in un campo di concentramento, dove mori il 28 agosto 1944 per stenti e per le conseguenze di un intervento chirurgico eseguito in ritardo e in condizioni estreme.

Finita la guerra, il 9 maggio 1946 Vittorio Emanuele III abdicò a favore del figlio Umberto e si recò in esilio con Elena a Villa Jela ad Alessandria d’Egitto, ospite di re Farouk.

Elena rimase col marito in Egitto fino alla sua morte, avvenuta il 28 dicembre 1947, dopo diciannove mesi d’esilio, poi si trasferì a Montpellier dove morì il 28 novembre 1952 per un male incurabile.

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