Mancano 500 pediatri di famiglia in Italia: carenze in Piemonte, Lombardia e Veneto
Da Gianluca Rini
Luglio 06, 2025

L’emergenza pediatri di libera scelta scuote l’intero Paese, spingendo genitori e professionisti al limite. La fotografia scattata dalla Fondazione Gimbe e diffusa nelle scorse settimane mostra un sistema che fatica a garantire cure tempestive ai più piccoli, malgrado il costante calo delle nascite. A mancare all’appello sono circa 500 medici, un deficit che grava soprattutto sulle regioni settentrionali.
Una carenza che colpisce soprattutto il Nord
Tra Lombardia, Piemonte e Veneto si concentra il 75% del divario tra fabbisogno e disponibilità. Le aree urbane, già dense di pazienti, vedono pediatri costretti a seguire oltre mille bambini ciascuno, soglia che il contratto nazionale considera limite di sicurezza.
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha spiegato che la riduzione dell’organico – meno 702 professionisti fra 2019 e 2023 – nasce sì dal calo demografico, ma pure da rigidità amministrative che ritardano nuove assegnazioni e rendono meno attrattiva la professione. Il risultato consiste in ambulatori affollati e tempi d’attesa poco compatibili con la salute dei neonati.
Un organico in rapido invecchiamento
Il problema non si ferma al presente. Secondo le stime, entro il 2028 usciranno dal servizio altri 2.598 pediatri di famiglia. Il turnover non riuscirà a coprire le uscite se non saranno snellite le pratiche di conferimento degli incarichi.
Senza nuovi ingressi, la pressione sui professionisti rimasti rischia di crescere in modo insostenibile, con ricadute dirette sulla qualità di diagnosi e follow-up, specialmente per patologie croniche che richiedono monitoraggio ravvicinato.
Le ripercussioni sulle famiglie
Genitori di tutta Italia raccontano sportelli semivuoti, centralini irraggiungibili e continui rimbalzi tra distretti sanitari alla ricerca di un posto disponibile. Chi vive nelle province più colpite finisce spesso al pronto soccorso per problemi risolvibili in ambulatorio, caricando di lavoro reparti già sotto pressione.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.