Premio Ernesto Ferrero di Fondazione Crt e Salone del Libro: ecco chi ha vinto
Da Gianluca Rini
Maggio 19, 2025

Davanti alla Sala Blu del Salone del Libro di Torino si è formata una fila compatta di visitatori in attesa della cerimonia dedicata a Ernesto Ferrero, figura storica dell’editoria italiana. Il riconoscimento, ideato dal Salone del Libro insieme alla Fondazione CRT, prevede l’acquisto di 1.200 volumi dalle realtà premiate: i titoli saranno destinati a ospedali, istituti penitenziari, biblioteche di quartiere e altri presìdi culturali, portando la lettura dove spesso manca uno spazio stabile per i libri.
Un premio che diffonde la lettura nei contesti fragili
Il progetto, oltre a ricordare l’impegno intellettuale di Ferrero, fornisce alle strutture sociali menzionate una dotazione libraria selezionata. L’iniziativa agisce così su due fronti: sostiene la micro-editoria e, al tempo stesso, avvicina nuovi lettori in luoghi considerati periferici rispetto al circuito tradizionale.
L’acquisto centralizzato dei volumi, finanziato dalla Fondazione CRT, garantisce alle case editrici vincitrici un ritorno economico immediato e una visibilità duratura presso un pubblico diverso da quello abituale.
Le voci delle istituzioni culturali
Nel corso della cerimonia è stata rimarcata la necessità di sostenere progetti capaci di riflettere sul prodotto editoriale fin dalle prime fasi, con riferimento al lavoro meticoloso delle piccole e medie imprese del settore.
Annalena Benini, direttrice del Salone, ha sottolineato che valorizzare i cataloghi delle case editrici indipendenti è un obiettivo ambizioso, che merita di essere celebrato con un riconoscimento pubblico.
Al suo fianco, Patrizia Polliotto, segretario generale della Fondazione CRT, ha evidenziato il peso numerico e culturale della micro-editoria in Italia, definendo il premio un simbolo destinato a consolidarsi nei prossimi anni.
In prima fila era presente anche la famiglia Ferrero, testimone della continuità tra l’opera dell’intellettuale e l’odierno sostegno a una filiera editoriale vivace.
Le tre case editrici premiate
La giuria ha selezionato Tamu, Sabìr Editore ed Edizioni Henry Beyle. Tamu, attiva dal 2020 nel centro storico di Napoli, propone testi su società post-coloniali, pensiero femminista e nuove ecologie, proseguendo la ricerca avviata dall’omonima libreria.
Sabìr Editore si rivolge invece a bambini e ragazzi: il nome richiama la lingua franca dei porti mediterranei, omaggio alla pluralità linguistica che ispira l’intero catalogo.
Edizioni Henry Beyle, infine, conquista bibliofili e collezionisti con sedici collane in formati tipografici particolari; fotografie e disegni vengono applicati a mano, mentre le pagine restano intonse affinché sia il lettore a tagliarle.
Ognuna di queste realtà dimostra come l’artigianalità e la cura dei dettagli possano convivere con la necessità di raggiungere nuovi lettori attraverso programmi di diffusione culturale condivisi.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.