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Retrospettiva Eve Arnold a Palazzo Madama, la migrante che fotografò Monroe e Kennedy

Da Redazione TorinoFree.it

Gennaio 06, 2014

Retrospettiva Eve Arnold a Palazzo Madama, la migrante che fotografò Monroe e Kennedy

eve arnold mostra palazzo madama torinoEve Arnold era una leggenda della fotografia. La prima donna ad essere ammessa al collettivo Magnum, immortalò divi di Hollywood e, nei suoi reportage, i volti e le storie della seconda parte del ventesimo secolo. Una retrospettiva a Torino attende tutti noi, dal 15 gennaio.

Eppure, quella di Eve Arnold (nata Cohen) potrebbe essere una storia di migranti, con un risvolto particolarmente fortunato. Nata da genitori russi immigrati negli Stati Uniti, Eve iniziò la sua carriera a fianco del direttore creativo di Harper’s Bazaar nel 1948. Le sue fotografie non distinguevano ceto sociale, razza, Paese, condizione o morale, Arnold vedeva solo persone, da fotografare, soggetti splendidi per la sua lente. 

Così gli anni di lavoro  per Life o il Sunday Times diventarono mostra personale solo nel 1980, grazie ai suoi scatti in Cina, ma i suoi ritratti di Marilyn Monroe, Malcom X, della Regina Elisabetta o Joan Crawford  passarono alla storia, come i suoi reportage, dal Vietnam alla Mongolia, Russia, Sud Africa e Afghanistan.

Eve Arnold è morta il 4 gennaio dell’anno scorso, a 99 anni, oggi Palazzo Madama a Torino ha deciso di dedicarle una retrospettiva dal 15 gennaio al 27 aprile. 83 fotografie in bianco e nero e a colori, divise in 12 sezioni, dal 1950 al 1984. Le sezioni saranno: “Sfilata di moda ad Harlem”, “Malcolm X”, “Riti Voodoo ad Haiti”, “Gli importantissimi primi 5 minuti di un neonato”, “Marlene Dietrich”, “Marilyn Monroe”, “Joan Crawford”, “Celebrità”, “Afghanistan”, “Dietro il velo”, “Cina” e “India”. 

Un percorso magico nella vita di una donna immersa in un mondo che stava cambiando, che ha saputo documentare proteste, dimostrare sensibilità di fronte a persone disagiate, come a quelle circondate dagli agi più disparati, un modello di donna a cui ispirarsi. Tutte queste emozioni non solo le hanno fatto vincere importanti premi che l’hanno consacrata come artista ineguagliabile nel mondo della fotografia, ma l’hanno resa talmente voluta, che le attrici famose volevano solo lei, compresa Anjelica Huston, che le chiese se lavorasse ancora. Ormai afflitta dalla malattia Eve rispose: “Ormai è finita, non riesco più a tenere la macchina fotografica in mano”. I suoi ultimi anni li passò a Londra, in una casa di cura. Torino dovrebbe essere fiera di ospitare i suoi lavori, un pezzo di storia che va conosciuto, apprezzato e amato. 

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