Pur essendo purtroppo in linea con casi di diverse altre regioni italiane, in Piemonte preoccupa il fatto che la regione sia al quarto posto per quanto riguarda le terre utilizzate per costruire palazzi e suoli di cemento, mentre sempre più aree verdi stanno sparendo “in favore” del progresso.
Piemonte e le aree verdi a rischio: i dati preoccupanti ed i pericoli
La regione ha presentato un aumento del cemento di 640 ettari e comprende, di conseguenza, 162 ettari in più rispetto all’aumento dello scorso anno, raddoppiando l’aumento degli ettari di Milano che arrivavano al numero 75. Solamente l’Emilia Romagna (658), il Veneto (684) e la Lombardia (883) riescono a superare le cifre totali del Piemonte.
Questa continua distruzione delle aree verdi mette in pericolo anche i cittadini: l’aumento del cemento danneggia la struttura del terreno e di conseguenza le sue radici, facendo salire sempre di più il rischio delle frane e delle alluvioni, specialmente per l’acqua piovana che sarà sempre meno tenuta a freno. In tutto ciò si tratta di 77 chilometri di aree verdi sparite.
Le dichiarazioni degli istituti ambientalisti
La Federazione Degli Agronomi E Forestali Di Piemonte E Valle d’Aosta ha assolutamente condannato tali evidenze, rilasciando queste dichiarazioni:
“È importante che la quota di suolo ancora libero e coltivabile venga salvaguardata attraverso un’applicazione più severa delle leggi, il riuso e il recupero delle numerose superfici e strutture in disuso.”
Ancora più severo è stato l’Istituto Superiore Per La Protezione E La Ricerca Ambientale con questo rapporto:
“Deve far riflettere circa l’efficacia delle misure intraprese negli ultimi quindici anni per il contenimento di questo fenomeno e sull’urgenza di un quadro normativo di riferimento che riesca a porre freno in maniera decisa alla grave e prolungata perdita di suoli fertili e ricchi di biodiversità.”