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Eurovision di Torino, polemica per la scelta del Parco Valentino: “Inaccettabile”

Da Bruno Santini

Marzo 24, 2022

Eurovision di Torino, polemica per la scelta del Parco Valentino: “Inaccettabile”

La scelta del Parco Valentino, che vedrà il polmone verde impegnato nell’ospitare e nel promuovere gli eventi collaterali all’Eurovision Song Contest 2022 di Torino, non è stata accettata unilateralmente da parte di tutti gli addetti ai lavori della manifestazione italiana, che si terrà in una cornice e in uno sfondo sicuramente complicato e unico. Il Coordinamento dei comitati e delle associazioni ambientaliste per la tutela e la progettazione del verde, indirizzando una lettera a tre assessori, oltre che al sindaco Lo Russo e alla soprintendente Luisa Rapotti, si è espresso nel polemizzare nei confronti della decisione presa dall’amministrazione della città di Torino, ritenuta inaccettabile. Ma quali sono le motivazioni di una polemica che sembra aver investito totalmente la scelta del Parco Valentino?

La polemica per la scelta del Parco Valentino all’Eurovision 2022

In una lettera firmata dagli attivisti Franca Elise ed Emilio Soave, due nomi storici che si sono sempre battuti per la tutela ambientale e per un discorso prettamente green, la scelta del Parco Valentino, realizzata da parte dell’amministrazione di Torino per concedere uno spazio in grado di accogliere e promuovere le attività complementari all’Eurovision Song Contest 2022, è stata particolarmente contestata.

I due attivisti hanno spiegato che si tratta di una scelta inaccettabile, che mira a trasformare uno dei simboli del verde torinese in una vera e propria discarica, definita – nella lettera – come “spazio fieristico e commerciale”. La delicatezza del manto erboso del Parco Valentino, spiegano Elise e Soave, non si addice ad uno spazio che verrà utilizzato per ritrovi non esattamente naturali e sostenibili e, per questo motivo, la scelta è sicuramente pericolosa per la salvaguardia di un polmone verde importantissimo per la città di Torino.

I due attivisti hanno poi ricordato quale sia stato l’impatto negativo degli eventi che, dal 2016 al 2019, hanno visto il Parco Valentino scelto come cornice del Salone dell’auto: «Ricordiamo ancora le batterie di gabinetti chimici, i palchi, gli stand e i cestini straripanti di rifiuti: ci appelliamo ai nostri Amministratori e alla Soprintendenza affinché questa scelta venga ripensata, individuando aree più adeguate».

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Bruno Santini

Bruno Santini, 21 anni di Aversa (CE). Studente di marketing e scienze della comunicazione presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già copywriter e articolista presso Wolf Agency di Moncalieri (TO) . Amante di attualità, cinema e musica, oltre che di ogni componente culturale insita in ogni paese.

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