I rapporti di autovalutazione del 2022, visibili sul sito “Scuola in chiaro” e rilasciati dal ministero dell’Istruzione e del Merito, hanno tirato fuori dei dati preoccupanti che mostrano che gli studenti di Torino stanno ancora cercando di superare i brutti effetti subiti durante la pandemia.
I problemi legati agli studenti di Torino
Durante il 2022 si sono riscontrati diversi casi di disattenzione, con ragazzi spesso attaccati agli smartphone e, secondo gli insegnanti, è spesso difficile provare a farli concentrare su altro. Tuttavia i dispositivi sono anche un conseguente rifugio dovuto alle difficoltà di rapportarsi con altre persone durante la pandemia.
Infatti il loro isolamento avvenuto durante il lockdown rende molto difficile le relazioni con altri studenti, perché non essendo abituati a reagire con altri compagni della stessa età in passato, l’inesperienza spinge ad essere molto più scossi dalle provocazioni verbali e spesso le risposte vengono fatte attraverso violenze fisiche che causano risse nelle classi, nei bagni o nei corridoi.
In questi momenti sono anche molto difficili le collaborazioni con i genitori, i quali spesso, secondo testimonianze di alcuni presidi, non si rendono conto dei problemi legati ai loro figli e considerano le situazioni normali oppure semplicemente sminuiscono dei casi di bullismo molto forti.
I dati delle conseguenze della pandemia sugli studenti
Secondo i rapporti precedentemente citati, quasi tutte le scuole di Torino hanno registrato almeno un episodio problematico nel 2022. Le percentuali infatti sono davvero gravi: i servizi sociali sono stati chiamati almeno una volta in oltre il 50% delle scuole che comprende gli istituti delle elementari e quelli delle medie.
Anche i licei rientrano nelle percentuali, unendosi all’83% delle scuole che hanno chiamato almeno una volta i genitori a casa per casi problematici, di cui il 45% ha portato a sospensioni ed il 32% all’allontanamento dalle lezioni, per non parlare dell’8,5% in cui la scuola ha richiesto ai genitori risarcimenti per danni arrecati agli istituti. Inoltre il 20% delle scuole medie e dei professionali hanno registrato interventi con le forze dell’ordine.