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Essere umani: la stagione 2025-2026 del Teatro Stabile di Torino

Da Gianluca Rini

Giugno 10, 2025

Essere umani: la stagione 2025-2026 del Teatro Stabile di Torino

70 anni dopo la fondazione del 27 maggio 1955, il principale palcoscenico pubblico torinese, il Teatro Stabile, inaugura la stagione 2025-2026 sotto il titolo «Essere umani». Dal settembre 2025 al luglio 2026, 93 proposte – scelte con rigore – comporranno un itinerario che mette al centro la relazione fra memoria, identità e collettività, riaffermando il teatro come gesto civile e necessario.

Una ricorrenza che guarda avanti

Nel calendario del 70esimo anniversario trovano spazio 25 progetti produttivi, di cui 13 in prima nazionale. L’attività di produzione e ricerca, tradizionale vocazione dello Stabile, viene così riaffermata attraverso un ritmo serrato, pensato per un pubblico che chiede contenuti contemporanei senza rinunciare alla qualità artigianale del mestiere teatrale.

La stagione, volutamente ampia, abbraccia sia i grandi testi del repertorio sia nuove scritture che interrogano il nostro tempo con lucidità.

Ospitalità, dialogo e reti internazionali

A fianco delle produzioni interne, 54 ospitalità arricchiranno il cartellone: compagnie provenienti da diversi Paesi, registi affermati e voci emergenti si alterneranno sui palchi cittadini, creando un mosaico di poetiche differenti. Questo intreccio di sguardi trasforma Torino in un crocevia culturale, moltiplicando le occasioni di confronto tra artisti e spettatori.

Corpo, movimento, ricerca coreografica

Lo spazio dedicato alla danza contemporanea rimane centrale grazie a Torinodanza, che presenta 14 titoli capaci di esplorare la fisicità in rapporto con le urgenze del presente. Dal gesto puro alla contaminazione con la tecnologia, il programma dimostra come il linguaggio del corpo sappia raccontare le stesse domande che attraversano la prosa: chi siamo, quale memoria condividiamo, quale futuro desideriamo.

La stagione prende il via con un classico: dal 6 al 26 ottobre 2025 il Teatro Carignano ospiterà «Amleto» di William Shakespeare con la regia di Leonardo Lidi, simbolica apertura di un percorso che attraversa i grandi interrogativi dell’essere umano. In questo anniversario, il traguardo diventa piuttosto un nuovo punto di partenza, fondato su visione, rigore artistico e dialogo costante con la città.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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