Maria Grazia Grippo in visita alla Pia Opera “Cucina dei Malati Poveri” di Torino
Da Claudio Pasqua
Ottobre 26, 2025
Un gesto di vicinanza e riconoscenza verso chi aiuta ogni giorno
Nella mattinata di giovedì 23 ottobre la presidente del Consiglio Comunale di Torino, Maria Grazia Grippo, ha fatto visita alla Pia Opera “Cucina dei Malati Poveri”, una delle realtà più antiche e preziose del capoluogo piemontese impegnate nel sostegno alle persone in difficoltà.

Accolta dai volontari e dai responsabili della struttura, la presidente Grippo ha voluto esprimere personalmente il ringraziamento dell’amministrazione cittadina per il costante impegno profuso da chi, ogni giorno, offre un pasto caldo e un sorriso a centinaia di persone in condizioni di fragilità.
“Luoghi come questo rappresentano il cuore solidale di Torino – ha dichiarato Maria Grazia Grippo –. In un tempo di crescenti disuguaglianze, la rete del volontariato continua a garantire dignità e accoglienza a chi vive situazioni di difficoltà. Come istituzioni, abbiamo il dovere di sostenere e valorizzare questo straordinario lavoro.”
La visita è stata anche l’occasione per un confronto sui bisogni emergenti della città, sulle nuove povertà e sulle modalità di collaborazione tra Comune e associazioni del terzo settore.

Fondata oltre un secolo fa, la Pia Opera “Cucina dei Malati Poveri” rappresenta oggi un punto di riferimento per chi, a Torino, affronta condizioni di disagio economico o sociale. Grazie all’impegno di decine di volontari, ogni giorno vengono serviti pasti caldi e offerti servizi di ascolto e assistenza.

L’Opera nasce grazie all’iniziativa di Ernesta Sampò Vallerino, maestra di Rubiana, che riesce a coinvolgere la principessa Maria Letizia Bonaparte (1866–1926), figlia della principessa Maria Clotilde e seconda moglie di Amedeo di Savoia, duca d’Aosta. Insieme a numerosi benefattori, istituzioni pubbliche e private, la fondatrice si impegna a raccogliere alimenti destinati ai malati in difficoltà economiche.
Dopo l’inaugurazione, avvenuta il 14 febbraio 1903, la “Cucina” rimane attiva per due mesi, poi riapre a dicembre per altri quattro. Negli anni successivi, l’attività si consolida durante i mesi invernali: secondo il professor Francesco Abba, nel 1913 la struttura resta aperta per otto mesi l’anno, da novembre a giugno.
Inizialmente, fino al 31 marzo 1905, la sede si trova in via Arsenale 13. A causa della costruzione del Palazzo delle Poste, nel 1904 i volontari si trasferiscono in via IV Marzo 11, presso locali del Policlinico Generale Umberto I. Nel 1913, anno in cui la Cucina ottiene il riconoscimento di Ente Morale (16 luglio), iniziano i lavori per una sede propria in corso Palestro 11, all’angolo con via Bertola, su un terreno concesso gratuitamente dal Comune il 3 maggio 1912.
La costruzione è resa possibile grazie alla donazione di 50.000 lire effettuata nel dicembre 1911 dal cavaliere ufficiale Clemente Cirio, che volle onorare la memoria del figlio Giuseppe, morto a soli 17 anni, affinché l’ente potesse avere una sede stabile.
Dopo la fondatrice, l’attività è stata portata avanti da patronesse, benefattori e amici che hanno continuato quest’opera di solidarietà. Ancora oggi, ogni giovedì mattina, circa 350 persone ricevono gratuitamente generi alimentari, su segnalazione della Croce Rossa Italiana e della San Vincenzo.
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Claudio Pasqua
Direttore ADI - Agenza Digitale Italiana
