Rapporto Economico Sociale 2025 Piemonte: economia stabile, cresce l’occupazione
Da Gianluca Rini
Luglio 07, 2025

Il Rapporto Economico Sociale 2025 per il Piemonte, firmato da IRES, offre una fotografia aggiornata della regione: numeri migliori del 2023, un mercato del lavoro in rafforzamento e una comunità che, pur invecchiando, ritrova un piccolo slancio demografico. All’Auditorium della Città Metropolitana di Torino sono stati presentati i risultati, che delineano una traiettoria che punta su manifattura evoluta, servizi della conoscenza e sostenibilità ambientale.
Trend economici e lavoro
Nel 2024 il prodotto interno lordo regionale è salito dello 0,6%, raddoppiando la variazione registrata dodici mesi prima e avvicinandosi ai livelli delle altre regioni settentrionali. Il calo dell’export automobilistico (-4,9%) non ha frenato la manifattura, sostenuta da filiere flessibili e da un terziario in fermento, guidato soprattutto da turismo e logistica.
Le unità lavorative sono aumentate del 2,3%; rispetto all’era pandemica si contano circa 110 mila occupati in più e il tasso di disoccupazione è sceso al 5,4%, valore più favorevole della media nazionale.
Per il biennio 2025-2026 gli economisti stimano una crescita leggermente più lenta (circa +0,5% annuo), ma con una struttura produttiva sempre più orientata a microelettronica, aerospazio, logistica avanzata e servizi ad alta intensità di conoscenza. L’agroalimentare e il tessile, grazie a investimenti in qualità e innovazione di processo, mostrano progressi simili.
Mutamenti demografici e sistema formativo
Dopo anni di saldo negativo, nel 2024 la popolazione piemontese è aumentata di poco più di quattromila residenti, risultato combinato di un ritorno dei flussi migratori e di una riduzione della mortalità. Nascite ancora basse e invecchiamento spinto, però, chiedono una riorganizzazione dei servizi sociosanitari.
Sul versante giovanile, la quota di NEET sotto i 25 anni è scesa al 9%. Le imprese domandano competenze specialistiche, ma soltanto un quarto degli adulti possiede un titolo universitario, lontano dal 40% europeo.
Gli Istituti Tecnologici Superiori sono un modello di eccellenza con tassi di occupabilità elevati, benché coinvolgano ancora poche centinaia di studenti all’anno. Colmare questo divario è un compito impegnativo per scuole, atenei e aziende.
Benessere, ambiente e innovazione territoriale
L’aspettativa di vita ha raggiunto 83,4 anni; di questi, 59 si trascorrono in buona salute. Sedentarietà e abitudine al fumo impongono politiche di prevenzione più incisive. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanzia telemedicina, intelligenza artificiale clinica e nuove case di comunità, strumenti destinati a ridurre le liste d’attesa e a portare la cura vicino ai cittadini.
Il clima che cambia rende fragile soprattutto l’area alpina: frane, alluvioni e carenza idrica richiedono investimenti nella difesa del suolo e nella gestione delle risorse d’acqua. Sul fronte amministrativo, la digitalizzazione procede ma con divari evidenti tra comuni di dimensioni diverse.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.