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Ordinanza anti-caldo in Piemonte: divieto di lavoro in alcune ore della giornata

Da Gianluca Rini

Luglio 03, 2025

Ordinanza anti-caldo in Piemonte: divieto di lavoro in alcune ore della giornata

Il Piemonte anticipa la grande calura con una stretta che riguarda il tema della sicurezza dei lavoratori all’aperto. Un’ordinanza firmata dal presidente Alberto Cirio stabilisce regole stringenti per chi svolge mansioni fisicamente impegnative sotto il sole, introducendo limitazioni che rimarranno in vigore fino al 31 agosto.

Cosa prevede il provvedimento regionale

Il testo dispone il divieto di svolgere attività definite a “intensa fatica fisica” tra le 12:30 e le 16:00, qualora la piattaforma Worklimate segnali per quella fascia oraria un livello di rischio “Alto” per i lavoratori esposti al sole.

La misura riguarda i comparti agricolo, florovivaistico, i cantieri edili e le lavorazioni affini. Qualora non sia possibile mitigare il pericolo con soluzioni organizzative o tecniche, l’interruzione diventa obbligatoria.

Lavorare nelle ore più fresche: la raccomandazione ai Comuni

Per compensare gli stop nella parte centrale della giornata, la Giunta invita le amministrazioni locali a valutare deroghe temporanee ai regolamenti sul contenimento del rumore.

In questo modo, le imprese potranno operare in fasce orarie meno torride, ad esempio all’alba oppure dopo il tramonto, senza incorrere in sanzioni legate alle emissioni acustiche. La flessibilità dovrà comunque tener conto delle peculiarità di ciascun territorio.

Le motivazioni di Cirio e Riboldi

Alberto Cirio ha sottolineato che l’avvio dell’estate ha già portato temperature elevate e che la priorità resta la tutela della salute degli addetti esposti ai raggi solari nel momento più caldo della giornata.

Il presidente ricorda come il documento ricalchi lo schema varato lo scorso anno, frutto di un confronto con associazioni di categoria e sindacati.

Anche l’assessore Federico Riboldi rimarca la necessità di un intervento mirato: le restrizioni, spiega, si applicano soltanto quando la permanenza sotto il sole può mettere a repentaglio l’incolumità dei lavoratori, obiettivo che resta al centro dell’azione regionale.

Si punta, quindi, a ridurre i colpi di calore e le patologie da stress termico, fenomeni che negli ultimi anni hanno interessato con sempre maggiore frequenza chi opera all’esterno. L’ordinanza fissa, dunque, un quadro di protezione che si aggiorna in tempo reale in base alle condizioni atmosferiche, nella prospettiva di un’estate che, secondo le previsioni, non risparmierà picchi di temperatura.

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Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.

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