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Torino, il Museo dello Sport non chiude e accoglie Josefa Idem

Da Redazione TorinoFree.it

Marzo 03, 2014

Torino, il Museo dello Sport non chiude e accoglie Josefa Idem

JOSEFA IDEMIl Museo dello Sport di Torino poteva chiudere per sempre, ma come ha annunciato il presidente, Onorato Arisi, questo non succederà. Dai colloqui con il Coni Piemonte, la Provincia e il Comune di Torino sembra esserci un barlume di speranza per questo gioiello che possiede nella sua collezione la canoa griffata con cui Josefa Idem ha partecipato ai Mondiali di Poznan nel 2010, che sono stati gli ultimi ad essere disputati dalla campionessa.

Due giorni fa l’ex canoista in persona ha incontrato gli studenti torinesi per raccontargli come da ragazzina abbia scoperto la passione per la canoa ed ha invitato le Istituzioni di competenza a far rinascere il mondo dello sport.

Secondo la senatrice quarantanovenne: «Il mondo dello sport non va rilanciato, ma lanciato da zero perché ciò non è mai stato fatto prima. Il presidente del Coni Malagò conosce tutte le mie idee e sono disposta a contribuire per creare una vera e propria cultura sportiva, sfruttando la posizione che ho da senatrice. È di pochi giorni fa l’intervista della campionessa di sci alpino slovena Tina Maze in cui racconta che si è staccata dalla struttura della squadra nazionale per creare un suo team vincente. Una storia che è la testimonianza del distacco tra le strutture di ogni paese con i suoi talenti. Questo caso si può riportare anche al contesto italiano. Non possiamo lamentarci dei risultati dell’Olimpiade di Sochi e dell’oro mancante senza partire dai banchi di scuola e dal lavoro con i ragazzi. L’intero sistema va concepito in modo diverso».

MUSEO DELLO SPORT DI TORINOI ragazzi delle scuole medie Peyron e Caduti della Cefalonia sono stati lieti di accogliere la campionessa mondiale ed ascoltare le sue parole piene di entusiasmo e passione per lo sport in generale. In particolare, hanno ascoltato con attenzione la storia della nascita di questa stella della canoa. La pluricampionessa azzurra ha raccontato ai giovani che ha vissuto lo sport come una sfida di autorealizzazione più che come una gara agonistica. Ha inoltre aggiunto che il Museo dello Sport di Torino serve alla comunità torinese, come al resto del mondo, per celebrare i campioni sportivi come persone che hanno dedicato la loro vita per ottenere determinati obiettivi. È un luogo dove si palesano la fatica e i sacrifici di anni di allenamenti costanti.

Partiamo dalla fine

Josefa Idem ha, in occasione della sua visita presso il Museo dello Sport di Torino, presentato il suo libro appena pubblicato ed intitolato “Partiamo dalla Fine”, che è nato dall’ispirazione della campionessa, avuta nei giorni successivi la conclusione dell’Olimpiade di Londra. All’interno del libro si trova la storia della carriera della pluripremiata canoista, affermando che la canoa non era per lei soltanto accumulare un numero elevato di pagaiate in giro per il mondo, bensì era il modo di trovare le motivazioni giuste e le strutture giuste per conseguire dei risultati. Si nota bene, con queste parole, come lo spirito di autorealizzazione sia stato il filo rosso della sua attività come campionessa di canoa.

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