Liste d’attesa in Piemonte interminabili: dati allarmanti dagli ospedali
Da Gianluca Rini
Gennaio 21, 2025

La rete ospedaliera piemontese continua a fare i conti con code infinite per visite ed esami, malgrado vari programmi di emergenza avviati di recente. Purtroppo, la situazione delle liste d’attesa non sembra mostrate cambiamenti significativi. Chi necessita di consulenze mediche o interventi di routine è costretto a lunghe attese, con possibili ricadute sul proprio benessere. Ma qual è la situazione attuale secondo gli ultimi dati disponibili?
I numeri che preoccupano
La redazione del Corriere della Sera ha raccolto alcuni dati che illustrano la gravità del fenomeno. Alle Molinette, per una mammografia, si possono attendere 471 giorni, con un lieve miglioramento rispetto alle stime precedenti. La gastroscopia richiede 403 giorni, mentre un’ecografia al collo per i linfonodi raggiunge 318 giorni.
Perfino la prima visita dermatologica al Regina Margherita supera i 360 giorni. Sul fronte degli interventi, chi deve sottoporsi a protesi d’anca può dover attendere circa 630 giorni, mentre un bypass aortocoronarico rientra in un periodo compreso tra 183 e 280 giorni.
Tempi molto lunghi negli ospedali
Al Mauriziano, consultare un endocrinologo comporta un’attesa di 311 giorni, mentre per il fisiatra si supera quota 350. In caso di operazione per emorroidi di priorità media, il paziente può trovarsi di fronte a 931 giorni, un dato quasi doppio rispetto al passato.
Nell’Asl Città di Torino, alcuni esami risultano prenotabili in tempi più rapidi, come la visita pneumologica in una settimana, ma l’ecodoppler tocca i 332 giorni. Inoltre, per diverse prestazioni mancano persino informazioni aggiornate, rendendo più complicato intervenire.
Strategie regionali e incertezze future
Gli uffici regionali hanno previsto controlli settimanali sugli obiettivi, ma, dopo i risultati modesti che sarebbero arrivati con i piani precedenti, resta lo scetticismo sulle nuove soluzioni. Intanto, il sistema pubblico subisce una penalizzazione evidente: chi ha bisogno di cure tempestive rischia di veder peggiorare le proprie condizioni, con conseguenze sull’intera rete ospedaliera. Rimane da verificare se gli impegni dichiarati dalle istituzioni garantiranno un cambiamento evidente.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.