Universiadi 2025 da record a Torino: grandi numeri per la manifestazione
Da Gianluca Rini
Gennaio 24, 2025

Le Universiadi 2025 hanno ufficialmente chiuso i battenti, dopo un’edizione che ha stabilito cifre eccezionali per numero di atleti, volontari e ampiezza dell’eco mediatica. Al termine della kermesse, si è tenuto un incontro con la stampa. Gli interventi hanno messo in luce i traguardi raggiunti e i risultati che hanno permesso di incidere sul panorama sportivo universitario.
I numeri della manifestazione
Nel corso del briefing conclusivo, sono stati evidenziati dati considerevoli: 54 Paesi coinvolti, 1756 atleti (769 donne e 987 uomini), ben 2090 volontari di età compresa tra 18 e 87 anni, oltre a 11mila persone radunate per la cerimonia d’apertura. È stata inoltre sottolineata la portata del racconto mediatico, con più di 695mila utenti che hanno condiviso materiali via social, 1000 ore di trasmissioni televisive diffuse in molteplici aree geografiche e 85 milioni di visualizzazioni legate alla cerimonia d’esordio.
Sport inclusivo e ruolo dei Lions
Una particolare attenzione è stata rivolta all’integrazione degli studenti-atleti con disabilità negli stessi eventi degli altri atleti, resa possibile dal supporto dei Lions. I promotori dell’iniziativa hanno segnalato che si tratta di un modello già applicato con successo nell’ambito universitario, capace di dimostrare la concreta vicinanza ai principi di inclusione. L’obiettivo, secondo gli organizzatori, è quello di promuovere uno sport davvero aperto a tutti.
Voci direttamente dal campo
Diversi atleti hanno raccontato la loro esperienza. Tra questi, Francesco Vigliani, specialista di curling, ha dichiarato di aver vissuto momenti unici grazie al sostegno di familiari e amici presenti sugli spalti, una situazione che non si verifica spesso quando le competizioni si svolgono fuori dai confini nazionali.
Nathalie Bernard, che ha conquistato l’oro nello ski cross femminile, ha evidenziato due episodi particolarmente emozionanti: sfilare con la bandiera italiana davanti a un’Inalpi arena gremita e vedere tanti giovani appassionarsi a uno sport considerato poco conosciuto. Entrambi gli atleti hanno sottolineato l’importanza di un evento che permette a chi gareggia di sentirsi davvero a casa e di contribuire alla crescita della cultura sportiva sul territorio.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.