Blocco Euro 5: il Piemonte evita lo stop previsto dall’1 ottobre
Da Gianluca Rini
Agosto 03, 2025
Il Piemonte ha deciso di sospendere l’entrata in vigore del divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5. Lo ha comunicato il presidente Alberto Cirio, spiegando che la Giunta sta modificando il Piano regionale per la qualità dell’aria così da recepire la normativa nazionale che posticipa ogni limitazione al 1° ottobre 2025. La misura, se fosse partita, avrebbe riguardato centinaia di migliaia di mezzi distribuiti su tutto il territorio.
Perché il divieto non partirà
Alberto Cirio ha ricordato che la disciplina statale prevede, dal 2026, restrizioni soltanto nei centri con oltre 100.000 abitanti – nel caso piemontese Torino e Novara – a condizione che le Regioni non introducano soluzioni equivalenti o migliori sul piano ambientale.
Per evitare una penalizzazione immediata, la Regione punta quindi a individuare interventi alternativi in grado di migliorare la qualità dell’aria senza limitare la mobilità quotidiana di cittadini e imprese.
Quanti mezzi sono coinvolti
Secondo i dati più aggiornati, sulle strade piemontesi circolano 307.636 veicoli diesel Euro 5 tra automobili, furgoni e camion. Oltre 134.000 si trovano nella provincia di Torino, di cui 46.729 all’interno della città.
Di seguito ci sono Cuneo (59.915 unità) e Alessandria (34.865). Le restanti province restano sotto quota 30.000: Novara 25.306, Asti 14.746, Biella 13.627, Vercelli 12.985 e Verbano-Cusio-Ossola 11.995.
La task force tecnico-istituzionale
Per definire il nuovo quadro di interventi verrà istituito un gruppo di lavoro che riunirà Arpa Piemonte, la Direzione Ambiente, le università regionali, il Politecnico di Torino, le Province e la Città Metropolitana.
I tecnici analizzeranno soluzioni pratiche nei settori mobilità, industria, agricoltura e rigenerazione urbana, con l’obiettivo di presentare proposte concrete in tempi rapidi.
Potenziamento del trasporto pubblico e misure collaterali
Tra le iniziative già sul tavolo rientra il rafforzamento del servizio pubblico, in particolare la “Tessera dello Studente” destinata ai 107.000 universitari under 26 che vivono nelle aree urbane più esposte all’inquinamento.
Altre ipotesi riguardano incentivi alla rottamazione, agevolazioni per l’acquisto di mezzi a basso impatto emissivo e programmi di efficienza energetica per il comparto produttivo.
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Gianluca Rini
Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dall'Italia e le realtà delle città del nostro Paese fino alla tecnologia e a tutto ciò che riguarda la cultura.
