L’elisir d’Amore al Teatro Araldo di Torino
Da Redazione TorinoFree.it
Febbraio 19, 2014

Torna al Teatro Araldo di Tornino, in via Chimonte 3, la Compagnia Amici dell’Orchestra d’la Region Piemont, dopo l’inaugurazione della stagione lirica 2013 – 2014 del teatro Araldo, avvenute con uno spumeggiante allestimento de “La Vedova Allegra”. Dopo questo spettacolo, l’Orchestra d’la Region Piemont e la compagnia degli Amici hanno portato in scena il capolavoro di Giacomo Puccini, “La Bohème”, riscuotendo un grande successo tra il folto pubblico giunto a godersi l’opera in cartellone.
Il prossimo appuntamento sarà per il primo di marzo, quando l’associazione Orchestra d’la Region Piemont, in collaborazione con la Compagnia Amici del Piemonte, allestirà l’opera di G. Donizetti “L’elisir d’Amore”. L’opera sarà in scena sabato 1 marzo alle ore 21.00 ed avrà la regia di Antonello Ligia. L’opera “L’elisir d’Amore” sarà eseguita nella versione integrale e verrà accompagnata dal Maestro Andrea Turchetto al pianoforte.
Protagonisti ed interpreti
I protagonisti sul palcoscenico saranno il tenore Roberto Caccamese nel ruolo di Nemorino, il soprano messicano Laura Romo, voce tra le piú promettenti provenienti dal di fuori della comunitá europea, sarà Adina, accanto a loro, il giovane baritono torinese Enrico Gaudino, che interpreterà Belcore, mentre Ugo Bonafede sarà il dottor Dulcamara e Chiara Remondino vestirà il ruolo di Giannetta. Il coro della compagnia Amici del Piemonte sará diretto dal Maestro Francesco Cavaliere.
L’orchestra d’la Region Piemont
L’orchestra d’la Region Piemont nasce nell’Aprile del 2012 dalla collaborazione di tre giovani ragazzi di età inferiore ai 25 anni accomunati dalla passione per l’opera e l’operetta che hanno deciso di creare sul territorio piemontese una realtà lirica fatta in gran parte da giovani artisti promettenti. Da questa idea, oggi la compagnia, composta in gran parte da ragazzi, offre al pubblico spettacoli di qualità ed una stagione lirica presso il teatro Araldo di Torino, con la direzione esecutiva a cura di Andrea Gunetti e Marco Miletto.
L’appuntamento successivo appuntamento della stagione lirica sará invece per sabato 10 maggio alle ore 21, con “La Traviata” di Giuseppe Verdi.
Inquadramento
L’elisir d’Amore è definita una partitura «melodramma giocoso», rientra a pieno titolo nella tradizione dell’opera comica, anche se in essa trova ampio spazio l’elemento poetico, che raggiunge la sua punta più alta nel brano più noto, la romanza cantata dal protagonista Nemorino, “una furtiva lagrima”. In particolare la tipica melodia donizettiana che anche in questo caso accompagna motivi piacevoli che bene mettono in risalto la vena buffa del compositore bergamasco, capace di trasformare con agile inventiva la risata in sorriso, sia pure talvolta velato di malinconia. Nonostante la gravosissima pressione, Donizetti riuscì tuttavia a confezionare quello che sarebbe stato – insieme al Don Pasquale e alla triade rossiniana formata da L’Italiana in Algeri, Il barbiere di Siviglia e La Cenerentola – uno degli esempi più alti dell’opera comica ottocentesca.
La trama
La vicenda si svolge in un villaggio basco verso la fine del settecento. In una fattoria, mentre un gruppo di mietitori e mietitrici si concede sotto l’ombra di un albero un po’ di riposo, Adina, sta leggendo di dell’antica storia di Tristano e Isotta, innamoratisi per effetto di un filtro amoroso. In disparte, il timido contadino Nemorino si strugge del suo infelice amore per la ragazza. Nemorino capisce di trovarsi in una situazione simile e vorrebbe venire in possesso anche lui di un filtro tanto portentoso, ma da povero ed impacciato contadino qual’è, non sa spiegare i suoi sentimenti ad Adina. Dal canto suo la ragazza è troppo orgogliosa per venire incontro all’ingenuo Nemorino, nella sua desolazione. Improvvisamente la scena si anima: un rullo di tamburo richiama la gente. Il sergente Belcore cerca acquartieramento per il suo drappello. Belcore è l’esatto opposto di Nemorino. Con sguardi focosi e parole galanti riesce ad attirare su di se l’ attenzione di Adina e le fa persino delle proposte matrimoniali. Rimasta sola con Nemorino, Adina gli fa capire l’inutilità dei suoi sforzi per conquistarla, per lei, volubile e capricciosa, l’amore fedele è pura follia e per questo le piace cambiare amante ogni giorno.
Nella piazza del villaggio fa il suo ingresso su un carro dorato il dottor Dulcamara, un ciarlatano che si fa passare per un taumaturgo. Con parole tronfie, che fanno subito presa sugli abitanti del villaggio accorsi in gran numero, Dulcamara vanta i suoi grandiosi successi come guaritore. Egli sa benissimo che la cosa più importante è guadagnarsi la fiducia della gente. Il furbacchione da ad intendere che sa sconfiggere non solo i malanni fisici, ma anche quelli psichici. Nemorino pensa che quest’uomo “miracoloso” faccia proprio al caso suo e vuole approfittare della buona occasione. Del racconto di Adina, su Tristano e Isotta non ha compreso molto, se non che esiste un elisir d’amore con cui potrebbe anche lui conquistare il cuore della persona amata. Nemorino chiede al prodigioso dottor Dulcamara se possegga anche “la bevanda amorosa della regina Isotta” Eccome! Dulcamara non ha bisogno di guardarlo a lungo per indovinare i suoi crucci: sa leggere sul viso del disperato Nemorino come su di un libro aperto. L’astuto medicastro vende al candido semplicione una bottiglia di Bordeaux, in cambio di uno zecchino, tutto il suo intero patrimonio. In tutta serietà, Dulcamara aggiunge che l’elisir farà effetto dopo 24 ore, e cioè dopo che il ciarlatano ambulante se la sara’ svignata.
Nemorino, convinto di possedere finalmente l’onnipotente elisir, comincia a berne dei sorsi… e gli effetti non tardano a farsi sentire: a vista d’occhio diviene sempre più euforico e sicuro di se. Nei confronti di Adina egli ostenta una indifferente superiorità. Adina irritata ed anche un po’ incollerita, tanto più volentieri si lascia convincere da Belcore e da al fanfarone il suo consenso al matrimonio che si dovrà celebrare tra sei giorni.A questo punto Belcore riceve un dispaccio con l’ordine di mettersi in marcia con il suo drappello già la mattina seguente. Belcore propone allora che le nozze siano anticipate e celebrate in giornata. Nemorino, ricordando che l’elisir farà effetto solo dopo 24 ore, prega insistentemente Adina di attendere ancora un giorno prima di sposare Belcore. Invano! Tutti si fanno gioco dello smanioso Nemorino prendendolo per matto e si preparano a partecipare alla festa di nozze.
Nemorino è disperato! Dulcamara gli consiglia di prendere una seconda bottiglia di elisir per anticiparne l’effetto. Ovviamente richiede un compenso in contanti, ma Nemorino ha già investito il suo intero patrimonio nella prima bottiglia ed è a corto di soldi e confida proprio al suo rivale Belcore di avere bisogno di denaro. Belcore ha subito una soluzione pronta Nemorino dovrà arruolarsi nel suo esercito così potrà guadagnare venti scudi subito, all’atto dell’arruolamento. Con questa mossa Belcore pensa di togliere abilmente di mezzo lo scomodo concorrente e Nemorino da parte sua puo’ ora comprarsi un’altra bottiglia d’elisir, con la quale spera di conquistare il cuore di Adina ancor prima di partir soldato. Il patto viene sancito da una stretta di mano.
Nemorino, però, non sa ancora l’ultima novità che la contadina Giannetta si affretta a raccontare in giro, che lo zio di Nemorino è morto lasciandogli una grossa eredità. Le belle del paese circondano di attenzioni il giovane che rimane totalmente sbalordito, mentre tutte le donne cercano di ottenere il suo favore. Nemorino è confuso e non senza ragione, sembra proprio che l’elisir cominci a mostrare gli attesi effetti! Dulcamare è perplesso, e Adina, che non sa nulla dell’eredità, osseva con sospetto le premure delle ragazze verso nemorino. Tale sospetto rivela ora i veri sentimenti di Adina verso il giovane. Dulcamara, che intanto comincia a credere anche lui alla forza prodigiosa del suo elisir d’amore, le racconta che Nemorino ha comprato da lui una pozione magica e che per procurarsi il denaro si è fatto arruolare da Belcore. Adina comprende tutto e quando Dulcamare offre anche a lei l’elisir la ragazza rifiuta sorridendo. Non ha bisogno di nessuna pozione: vuole riconquistare Nemorino con la sola forza dei suoi occhi e del suo sorriso. Nemorino s’è accorto della “furtiva lagrima” spuntata negli occhi di Adina mentre le ragazze lo corteggiavano, ha ormai la certezza che il suo amore sia corrisposto.
Adina ha intanto riacquistato da Belcore il contratto di arruolamento di Nemorino e glielo riporta, restituendogli così la libertà e finalmente vince la sua ritrosia e confessa a Nemorino tutto il suo amore. Nemorino è al colmo della felicità! Belcore è ora il perdente, ma nel prossimo viaggio saprà rifarsi lanciandosi in una nuova avventura, lui di donne può averne quante ne vuole! Vincitore è l’astuto Dulcamara: sicuro di se, si vanta di essere non solo riuscito ad unire i due amanti, ma anche ad arrichcire nemorino. Chi può metterlo in dubbio? I paesani allora lo portano in trionfo il ciarlatano e comprano in gran quantità il suo magico “licore”.
Informazioni utili
Biglietti a: 18 euro intero 15 euro ridotto, presso la biglietteria del Teatro.
Il teatro Araldo è in via Chiomonte 3, Torino.
Articolo precedente
Si pensa a Monet a Torino nel 2015, dopo il successo di Renoir
Redazione TorinoFree.it