Emanuele d’Azeglio. Il collezionismo come passione
Da Redazione TorinoFree.it
Dicembre 21, 2016

Dal 2 dicembre al 6 marzo 2017, Palazzo Madama a Torino ospita la mostra Emanuele d’Azeglio. Il collezionismo come passione, che ricorda, a duecento anni dalla sua nascita, il grande collezionista piemontese che, dopo una brillante carriera diplomatica, fu direttore del Museo Civico di Torino dal 1879 al 1890.
L’esposizione è dedicata alla grande passione collezionistica di d’Azeglio, le cui preziose raccolte di ceramiche e di vetri dorati, graffiti e dipinti, parte del patrimonio artistico di Palazzo Madama, sono una collezione unica al mondo, sia per qualità che per numero di pezzi.
Oltre alle opere di proprietà di Palazzo Madama, la mostra presenta alcuni importanti prestiti provenienti dalla Biblioteca Reale di Torino, dal Museo Nazionale del Bargello di Firenze, dalla Venaria Reale e dalla Fondazione Cini di Venezia.
Inoltre la mostra a Palazzo Madama coinvolge tutti i piani del museo, ad esempio il piano nobile, Gabinetto Cinese, Piccola Guardaroba e Camera Nuova ospitano un approfondimento sulla vita di Emanuele d’Azeglio e sui suoi interessi collezionistici.
Vittorio Emanuele Taparelli d’Azeglio (1816-1890) nacque a Torino in una delle più importanti famiglie della nobiltà piemontese dell’epoca e venne avviato alla carriera diplomatica che lo portò a Monaco di Baviera, Vienna, L’Aja, Bruxelles, San Pietroburgo.
Era il nipote di Massimo d’Azeglio, che fu il suo padrino e che gli diede il soprannome di Minimo.
A soli 34 anni, Emanuele divenne ministro plenipotenziario a Londra per il Regno di Sardegna, e poi d’Italia.
Nel vivace clima culturale londinese di fine Ottocento divenne un raffinato collezionista d’arte, abilità che sfruttò come strumento di ascesa e affermazione sociale, oltre a incontrare i direttori dei grandi musei londinesi, come il British Museum e il Victoria and Albert Museum.
Collezionò porcellane cinesi e giapponesi, dipinti di antichi Maestri, maioliche e porcellane italiane, infine i vetri dipinti, l’ultima sua grande avventura.
Dopo essersi ritirato dall’attività diplomatica nel 1868, in Emanuele crebbe l’impegno verso il Museo Civico di Torino, cui fece confluire donazioni e segnalazioni per gli acquisti.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18.
Il biglietto d’ingresso intero costa 10 euro, ridotto 8.
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