lunedì, Maggio 13, 2024
HomeTurismoNel torinese rebus e murales, l'intervista a Franco Mora

Nel torinese rebus e murales, l’intervista a Franco Mora

guardia 07Ogni anno, in occasione della Fiera del miele, Marentino, un piccolo paesino della provincia di Torino, si tinge di rebus/murales. La rassegna pittorica è stata curata per diversi anni dall’Associazione Paesi Dipinti di cui Marentino ha fatto parte. L’iniziativa ha visto i primi passi nel 2005 ed è la stessa responsabile dell’ufficio stampa di Marentino, Tiziana Di Chio, a darcene la conferma: «L’idea di caratterizzare Marentino con i rebus/murales è nata nel 2005 con la preziosa collaborazione de “La Settimana Enigmistica” e grazie a sponsorizzazione da parte di privati, che sensibilizzati per l’esaltazione del “bello”, si sono presi carico di sostenere le quote per la realizzazione dei dipinti. Questo per sottolineare che il Comune di Marentino non utilizza fondi pubblici per la commissione dei rebus, ma il tutto avviene esclusivamente grazie alla sensibilità dei marentinesi». Dunque è da ben otto anni che alcuni tra i migliori pittori muralisti italiani ed internazionali si avvicendano nell’illustrare opere murali in rebus strettamente connesse al tessuto territoriale contribuendo a rendere il paese ancora più gradevole, colorato e singolare. Come ci informa la responsabile dell’ufficio stampa «Ad oggi i rebus/murales ammontano a 21 in totale. Non tutti i murales sono appartenenti al naif ad eccezione dei due realizzati da Franco Mora». Per l’occasione abbiamo intervistato direttamente l’artista.

Franco Mora nasce a Guastalla (RE) il 27 Gennaio 1949 e attualmente vive e lavora a Viadana (Mantova). E’ stato definito il pittore della speranza e i suoi colori, i colori della gioia. La pittura di Franco Mora è una pittura carica di una riflessione che non è personale ma sociale; col pennello e i colori racconta storie fantastiche, ricche di poesia e partecipazione ma anche scene che si rifanno a realtà che si possono toccare con mano. Tralasciando a volte la pittura da cavalletto, Mora esce dal suo studio ed entra nello spazio della vita attraverso i murales. E’ stato infatti fondatore, nel 1979, del G.I.M.N (Gruppo Itinerante Murales Naïf); dal 1993, sciolto il gruppo, ha continuato nella sua attività eseguendo oltre 200 murales: dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, i muri accolgono i suoi racconti, custodiscono i suoi messaggi, offrono l’immagine di un mondo pulito dove l’artista ha creato autentiche gallerie sotto le stelle.

Intervista all’artista Naif Franco Mora

A.D.G- E’ presente a Marentino in due occasioni. Nel 2005, tra il 16 e il 24 settembre, proprio in occasione della prima edizione di Muri d’arte in rebus, su una parete esterna di un edificio pubblico realizza il suo primo rebus/murale dal titolo ”Una moto che sbanda”. Ci racconti di questa esperienza nuova. Dal punto di vista artistico come ha vissuto questo accostamento naif-rebus che mai aveva affrontato in precedenza? Ha incontrato delle difficoltà nella realizzazione ”idealistica” del murale, e si si quale?
Franco Mora- una moto che sbandaE’ stata un’esperienza unica. Il Sindaco Gianluigi Cochis, mio carissimo amico, mi aveva fornito delle parole chiavi che non dovevano assolutamente mancare nella rappresentazione del murale. La priorità iconografica era, per questo primo murale/rebus, un amo, delle oche ed infine la banda, chiaro riferimento alla banda musicale marentinese ed infatti il titolo del murale recita un(amo) t (oche) s (banda). Dipingere ”su commissione” ha dei limiti ma devo dire che non ho incontrato particolari difficoltà: ho dipinto liberamente partendo dai soggetti che mi erano stati indicati e da lì il resto è venuto da sé.
A.D.G- Nel 2007, con ”Rovinosa scivolata per le scale”, il Sindaco le assegna non una ma ben tre pareti della facciata esterna della scuola elementare. Il murale le ha rubato quasi una settimana di lavoro. Ci racconti come è stata la sua convivenza con i bambini che affollavano la scuola e la curiosità che, invece, affollava loro.
rovinosa scivolata scaleFranco Mora- Anche in questo caso dovevo sviluppare l’opera partendo da alcuni elementi: ro (vino)sa (sci) (vola) t (ape) rl (esca) le, quindi vino, sci, vola, ape ed esca. In più dovevo abbinare il tema delle quattro stagioni ed infatti partendo da sinistra verso destra noteremo del vino che sgorga da una bottiglia guidata da un omino colto quasi nel gesto di voler arrampicarsi all’uva sopra di lui (autunno); subito al lato due sciatori (inverno); poi segue un omino che vola felice col suo aquilone (estate) ed infine un’ape, già chiaro riferimento alla fiera del miele marentinese, che fa il suo ingresso a fianco di un ombrello capovolto traboccante di fiori e, in mezzo a questa esplosione primaverile, un omino pescatore. Inizialmente si prefigurava tutto molto complicato ma in realtà non lo è stato per niente, anzi, a mio avviso, questo secondo murale è riuscito addirittura meglio del primo! Per quanto riguarda i bambini, ricordo che durante la ricreazione le maestre facevano loro delle lezioni di pittura; Era tutto molto divertente sia per loro che per me. Ricordo che al terzo giorno già avevo sviluppato i primi soggetti e i bambini fremevano nel vedere l’opera conclusa, avanzavano idee e curiosità e la loro presenza era per me un motivo in più per fantasticare nella realizzazione del murale/rebus. Ma non solo loro erano i curiosi: la soluzione del rebus, infatti, non fu consegnata subito così da sollecitare l’ingegno dei fruitori grandi oltre che piccini. Per questo murale, infine, fui premiato dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, membro più titolato della commissione il quale si congratulò per i miei colori e la mia fantasia.

RELATED ARTICLES
Privacy Policy Cookie Policy